Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:41 min.
Etichetta:Mascot
Distribuzione:Edel

Tracklist

  1. COLLISION
  2. CRUISIN' FOR A BRUISIN'
  3. ROADBLOCK (D.O.A.)
  4. DRAGGED AND MUGGED
  5. STALKER
  6. MURDA
  7. HOMICIDE
  8. R.C.P. (MURDA IN MY HEAD)
  9. RIP DEAD
  10. SIDEWALK CHALK
  11. KNEE DEEP IN
  12. LIFE IS DEAD
  13. STRAPPED WITH HEAD
  14. NEW TERRITORY

Line up

  • Tony JJ: vocals
  • Patrick Mameli: guitars
  • Tony Choy: bass
  • Sean Reinart: drums

Voto medio utenti

Quanti anni sono passati dall'uscita di quella che fu a tutti gli effetti il capolinea e la tomba dei Pestilence? Al momento della sua pubblicazione, "Spheres" rientrava a pieno titolo nel gruppo della "New Breed", assieme a "Elements" degli Atheist, "Focus" dei Cynic ed "Individual Thought Patterns" dei Death. Come andò a finire è cosa nota: i Death riuscirono ad andare avanti per la loro strada fino al tragico epilogo, mentre per gli altri tre compagni di sperimentazione si sciolsero. I Pestilence di Patrick Mameli però ebbero il destino più infausto, completamente abbandonati e dimenticati dai loro fans che tanto avevano esultato sentendo le note perverse di album quali "Consuming Impulse" e "Testimony of the Ancient", ed il sullodato Patrick si rifugiò per lunghi anni nei suoi appartamenti a rimuginare, riflettere e probabilmente a progettare il suo rientro nelle scene. Ed eccoci qua, nel pieno del 2007, ad ascoltare il ritorno di un grande artista, alle prese con una realtà musicale radicalmente cambiata nei suoi riferimenti di base e forse più accessibile ad accogliere le contaminazioni una voltà così ferocemente rigettate. Non c' da stupirsi quindi che nei C-187 prendano posto anche autentici paladini del tempo che furono, quei Sean Reinart e Tony Choy che recentemente sono tornati a calpestare i palchi di mezzo mondo per riproporre i loro vecchi cavalli di battaglia, mentre la voce metalcore di Tony JJ associata ad una produzione mostruosa e caricatissima sui toni bassi dimostra come la vena creativa del chitarrista olandese abbia felicemente imparato dagli errori del passato e sia riuscita a mantenersi fresca ed al passo con i tempi. In "Collision" si sente la voglia e l'impazienza di mostrare al mondo che le proprie idee sono ancora valide, visto che sono ben 14 i brani proposti, tutti piuttosto brevi e convulsivi, dove la tendenza hardcore viene assemblata con diversi riferimenti a band quali Meshuggah e agli stesi Pestilence di "Spheres", con autentici capolavori quali la stessa titletrack o "Roadblock (D.O.A.)", talmente coinvolgenti da riuscire ad affossare gran parte del restante materiale dell'album ("Life Is Dead" su tutte). Forse sarebbe stato più saggio operare alcuni tagli, riducendo il numero di canzoni a vantaggio della qualità media del disco, ma anche così ci troviamo di fronte ad un lavoro da prendere, ascoltare e capire. Non sappiamo ancora bene come proseguirà questa rinascita artistica di Mameli, ma per adesso non possiamo far altro che sperare e tornare ad esultare come una volta.
Recensione a cura di Roberto 'Robbyy' Corbatto

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.