Copertina 7

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2002
Durata:52 min.
Etichetta:Goimusic
Distribuzione:Pulsar Light

Tracklist

  1. OVERTURE
  2. KAMIKAZE (I'LL GO TO DIE)
  3. DIVE
  4. POWERS OF THE CHAIN
  5. NO TIME TO CRY
  6. REQUIEM
  7. HOME OF FIGHT
  8. EXCALIBUR
  9. I WILL FIGHT
  10. BATTLE OF DRUMS
  11. SO DEEP
  12. FINALE
  13. SO FAR AWAY (DEMO VERSION)
  14. VICTIMS OF WAR (DEMO VERSION)

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Da non confondersi con il pressoché omonimo gruppo guidato da Eric Peterson, gli spagnoli Dragon Lord vedono il proprio primo album autoprodotto venire finalmente distribuito dalla Goimusic, anche se inizialmente sembrava che fosse la LMP a doversene occupare. Forse quest'ultima avrebbe potuto offrire una maggior promozione al gruppo, ma l'importante era evitare che "Dive" non finisse in uno scaffale a prendere polvere, dato che si tratta di un onesto (...e derivativo!) album di Power Metal, sopratutto di stampo teutonico, arricchito da due brani, credo nuovi ma ancora in versione demo. Certo che l'intro, che definire inutile sarebbe un eufemismo, mi aveva già messo di malumore. Fortunatamente "Kamikaze" riprende poi in maniera sfacciata i primi Helloween, quelli grezzi con Kai Hansen alla voce (sicuramente un modello per Martiartu), peccato solo per il titolo, visto certi avvenimenti poco felici che stanno accadendo in altre parti del mondo. Il sound dei Dragon Lord si arricchisce di qualche influenza alla Jag Panzer per la titletrack "Dive", sopratutto nelle melodie nei cori, ma ecco poi nuovamente gli Helloween di "Walls of Jericho" a far da riferimento prima su "Powers of the Chain" e quindi su "Excalibur", mentre "No Time To Cry" è una ballad elettrica con ospite femminile alla voce. Peccato invece per "Requiem" e "Battle Of Drums" che si giocano con l'intro e l'outro "Finale" la palma del brano più inutile di "Dive". A rimettere i Dragon Lord in carreggiata ci pensano fortunatamente le due bonus, che nonostante la definizione "demo version" mantengono il livello di produzione più che accettabile trovato in precedenza e mostrano spunti stimolanti, con la battagliera "Victims of War" che si segnala addirittura come un dei pezzi più interessanti dell'album. Alti e bassi per un debut album che mi è piaciuto ed a cui forse regalo mezzo punto... ehi ho detto forse!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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