Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:30 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BEARING THE SERPENT'S LAMB
  2. REDUCED TO MERE FILTH
  3. ALTERED FROM CATECHIZATION
  4. UPHEAVAL
  5. EMBEDDED VIEW
  6. STRINGS OF HYPOCRISY
  7. MARTYRDOM UNSEALED
  8. BLASPHEMY
  9. THE DIVINE FALSEHOOD
  10. COALESCING PROPHECY

Line up

  • Jonny Davy: vocals
  • Ravi Bhadriraju: guitars
  • Bobby Thompson: guitars
  • Brent Riggs: bass
  • Jon Rice: drums

Voto medio utenti

Finalmente ho potuto mettere le mani sull'ultimo lavoro dei Job For A Cowboy, una band che più di altre era riuscita a farsi un nome all'interno della scena metal-core statunitense. In questi ultimi anni si sta assistendo ad un vero e proprio boom di questo genere, e accanto a quelle che possiamo considerare le attuali colonne portanti del genere (come ad esempio i Despited Icon) si stanno affiancando numerosi e promettenti gruppi (quali ad esempio i The Red Chord ed i See You Next Tuesday, che vedremo presto recensiti su questi schermi). I Job For A Cowboy viceversa hanno imboccato la strada inversa, abbandonando almeno momentaneamente qualsiasi influenza core per riscoprire le radici del metal estremo americano, rielaborandolo con il loro stile e la loro ispirazione per donare a noi un concentrato di cattiveria e violenza che farebbe la gioia di qualsiasi deathster che si rispetti. Le canzoni si sono fatte più mature, lineari, assimilabili, con una loro precisa identità. Possiamo trovare ad esempio pezzi oltremodo brutali quali "Altered From Catechization", che ogni membro dei Suffocation approverebbe, alternati alle aperture melodiche di ampio respiro dell'accoppiata "Blasphemy"/"The Divine Falsehood", che sembra essere stata composta in consultazione da Morbid Angel e Hypocrisy. Tutto il pacchetto ovviamente presenta una confezione di prim'ordine: suoni perfetti, arrangiamenti curati, tecnica esecutiva di alto livello... qui non manca praticamente nulla. E ovviamente "Genesis" non deve mancare neanche a voi. Altrimenti tanto vale che vi mettiate in cuffia un frullatore e vi ascoltiate quello! See you (space) cowboy.
Recensione a cura di Roberto 'Robbyy' Corbatto
genesis

qualche parte ispirata il resto è inutile

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