Esordio Francese da parte degli Akroma, una band molto ambiziosa a leggere la loro breve biografia. Per farla breve stando a quanto dicono vorrebbero suonare un particolare mix di Black Metal e Progessive Metal, nel concreto del primo c'è molto poco, del secondo qualche arrangiamento di tastiera senza dubbio, ma nulla di eccezionale. Quello che però in questo primo album intitolato 7 aleggia con decisione è la confusione, spesso purtroppo non si riesce a venire a capo della faccenda. Riffs tipicamente Heavy Metal sormontati da vocals in screaming, abbastanza piatte anche, ogni tanto qualche synth vagamente elettronico e delle spoglie incursioni sinfoniche che sanno di Power Metal chiudono un quadro mediocre e scontato. In Francia è sicuramente uscito di meglio, gli Akroma hanno un solo grande difetto, devono scegliere da che parte inserirsi, perchè non si può stare con due piedi in una scarpa. Le canzoni in se non sono neanche male, ma sembrano costantemente allo stato embrionale, non c'è uno spunto che spicca e trascina tutto il resto, solo un generale piattume dovuto alla sfrenata voglia di toccare più sentieri musicali possibili, giusto per mettersi in mostra mi verrebbe da pensare. Il gruppo è giovane e vuole spaccare il mondo facendo credere di saperla lunga, almeno nelle intenzioni. Interessante invece il concept che gira intorno al numero 7, sette il numero dei brani e ancora sette i minuti di durata per ciascuno di essi (ovviamente il riferimento è ai 7 peccati capitali), dopodichè nulla da ricordare. La partenza è anche stuzzicante con L'Orgueil, fra citazioni varie: Dimmu Borgir e Children Of Bodom. Non si discute nemmeno la preparazione tecnica dei musicisti coinvolti, ma non basta questo per scrivere brani validi e passionali, poi se ci si mette anche una produzione scarna e sciatta allora il gioco è fatto. Non resta altro che sconsigliarvi questo esordio dei Francesi Akroma, almeno sino a quando non si chiariranno le idee.