Copertina 9

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2007
Durata:47 min.
Etichetta:Prophecy
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. REDEMPTION
  2. ANOTHER FACE IN A WINDOW
  3. GHOSTS
  4. THE FREAK SHOW
  5. LANDLOCKED
  6. CONSPIRE
  7. LEAVING EDEN
  8. THE IMMACULATE MISCONCEPTION
  9. FIGHTING FOR A LOST CAUSE

Line up

  • Mick Moss: vocals, acoustic, electric guitars, organ, electric piano
  • Daniel Cavanagh: lead guitar, piano
  • Hughes Ste: bass
  • Chris Phillips: drums
  • Rachel Brewster: keyboards

Voto medio utenti

Semplicemente galattico. Semplicemente un capolavoro, nonostate la dipartita di Mr. Duncan Patterson. Mick Moss ed i suoi Antimatter sono ritornati ad un anno e mezzo di distanza dal precedente 'Planetary Confinement' con un disco ancora una volta oscuro e profondo, ma come da anni non se ne sente in giro. Se devo essere sincero, nonostante la bellezza della discografia di questa band, non mi sarei mai aspettato un dischetto del genere. Qualsiasi definizione o superlativo assoluto è pressoché inutile, in quanto quello che esce dalle casse dello stereo non è semplicemente musica, ma un qualcosa di spirituale che arriva diretto dentro. Gli Antimatter con questo album si avvicinano molto alla definizione di band Rock più che Dark, ma non capite male... Rock in questo caso vuol semplicemente dire che 'Leaving Eden' mette in mostra, forse come non mai, la vicinanza di Mr. Moss al sound di band quali Led Zeppelin, ma soprattutto Pink Floyd, di quelli meno acidi e psichedelici ma, appunto, Rock. Le chitarre distorte, quando entrano mostrano le unghie, e il substrato pulito è decisamente di una bellezza unica... ma c'è di più. Il buon Mick canta come non mai, avvicinandosi paurosamente all'ugola di Eddie Vedder, magnetica voce di Pear Jam. Onestamente, se non sapessi che la band in questione fosse Antimatter, potrei tranquillamente affermare che questa è la nuova uscita discografica di Pear Jam; ed avrei esultato sicuramente senza mezzi termini, nel sentire come la band di Vedder sia riuscita a creare un album così soffice e soffuso, ma allo stesso tempo denso e ricco di sfumature da far paura. Eccellenti sono gli arrangiamenti, seppur minimali in pieno Moss style, così come lo sono le chitarre acustiche, gli inserti degli archi o le immancabili tastiere che spesso dipingono trame spirituali. Su questo 'Leaving Eden' nulla, e ripeto nulla, è banale o scontato, nulla è lasciato al caso, ma tutto è profondamente esplorato e ricercato. Certo, se cercate qualcosa che vi dia carica, questo è sicuramente il platter sbagliato, ma se siete stanchi e volete prendere una boccata d'aria in musica, questo lavoro rilasserà le vostre stanche membra, portandovi in zone remote della vostra mente... ma attenzione, data l'alta sofferenza e la comune drammaticità di ogni singola canzone, ogni sentimento di malinconia sarà amplificato all'ennesima potenza. Un disco adatto per fermare il tempo e per giocare con il proprio Io. Ripeto, se fosse stato creato dai Pearl Jam si sarebbe alzato un coro fatto da migliaia di fans inneggiante al capolavoro, ma qui parliamo di Antimatter... spero vivamente di non essere l'unico a credere che 'Leaving Eden' sia un capolavoro. E' tempo che Mick Moss raccolga quanto meriti, o per lo meno sarebbe bello che questo avvenisse. Certo che quando ci si trova davanti ad un artista con la A maiuscola, si può solamente apprezzare in silenzio, per poi alzarsi in piedi ed applaudire fino a che le mani non comincino a dolere. Un album da lasciare sempre alla portata di mano e di lettore, ovvero nella colonna dei Top album.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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