Copertina 6

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2007
Durata:42 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE SERPENTINE OFFERING
  2. THE CHOSEN LEGACY
  3. THE CONSPIRACY UNFOLDS
  4. THE SACRILEGIOUS SCORN
  5. THE FALLEN ARISE
  6. THE SINISTER AWAKENING
  7. THE FUNDAMENTAL ALIENATION
  8. THE INVALUABLE DARKNESS
  9. THE FORESHADOWING FURNACE

Line up

  • Shagrath: vocals
  • Silenoz: guitar
  • Galder: guitar
  • Vortex: bass, clean vocals
  • Mustis: keyboards
  • Hellhammer: drums

Voto medio utenti

Dopo "Stormblast MMV", finalmente i Dimmu Borgir tornano con un disco di inediti dopo ben quattro anni di silenzio dall'ultimo "Death Cult Armageddon". "In Sorte Diaboli" rappresenta la settima fatica in studio della band capitanata da Shagrath e Silenoz, e contiene elementi di continuità e di rottura rispetto al passato: se da un lato il gruppo si mantiene fedele alla tradizione di affibbiare ai propri album titoli composti da tre parole, dall'altro i Borgir si cimentano in un concept album, assoluta novità per la band.
Dopo la svolta orchestrale e iper-sinfonica di "Death Cult Armageddon", ben condito di parti magniloquenti e pompose suonate da un'orchestra intera, mi sarei aspettato una prosecuzione di quel tipo di discorso; con mia grande sorpresa, i Dimmu fanno marcia indietro, tornando a mettere in primo piano le chitarre e relegando gli elementi sinfonici, da sempre caratteristici della band, alle sole tastiere di Mustis. Niente orchestre quindi, se si escludono l'incipit della traccia d'apertura "The Serpentine Offering" o l'intermezzo strumentale "The Fallen Arises", bensì un sound maggiormente roccioso ed aggressivo. Volendo fare un paragone con i precedenti capitoli discografici del gruppo, direi che "In Sorte Diaboli" è molto vicino a "Spiritual Black Dimensions" e "Puritanical Euphoric Misanthropia" come sonorità, peccato però che da un punto di vista qualitativo il confronto tra i due dischi vada decisamente a sfavore dell'ultimo nato in casa Dimmu Borgir: in generale gli elementi caratterizzanti della musica del gruppo ci sono tutti, dalle parti tirate, alle aperture melodiche, al cantato sporco di Shagrath, alle clean vocals di Vortex, ma sfortunatamente non bastano a far piacere "In Sorte Diaboli", troppo scialbo e anonimo per lasciare il segno. Solo l'opener "The Serpentine Offering" si attesta sulla sufficienza, introdotta da una parte orchestrale sulla falsa riga di "Fear And Wonder" (intro di "Puritanical Euphoric Misanthropia") per poi partire con ritmo di doppia cassa di Hellhammer (che come nel caso della riedizione di "Stormblast" va a sostituire Nick Barker), in cui fanno capolino timidamente delle aperture sinfoniche abbastanza vicine all'ultimo disco in studio del gruppo e in cui è immancabile anche lo spazio lasciato alle clean vocals di Vortex,a spezzare l'andamento del pezzo. Le otto tracce rimanenti non convincono: non che siano brutte, ma il fatto è che dai Dimmu Borgir ci si aspetta molto di più e non un semplice snocciolamento di tutti gli elementi costitutivi del suono della band, che finora ha sempre introdotto delle novità album dopo album, premendo sempre più verso una ricerca sinfonica ma senza mai snaturare troppo le loro radici (alla faccia di chi da i Dimmu spacciati dopo "Enthrone Darkness Triumphant"). "In Sorte Diaboli", come detto, non continua il percorso artistico dei norvegesi, che dal punto di vista del songrwriting sembrerebbero iniziare ad accusare i sontomi di una crisi creativa, tutt'altro che ingiustificata, sia chiaro, dato il lasso di tempo da cui Shagrath, Silenoz & Co. sono in circolazione. Risultato: anche dopo aver ascoltato attentamente il disco per una dozzina di volte non si riescono a trovare dei pezzi particolarmente convincenti, degli highlights insomma, discorso che invece non vale per le uscite precedenti.
Concept album, si è detto, caratteristica del tutto nuova per i sei norvegesi. Purtroppo però non è stato possibile andare a leggere i testi dal momento che il promo è stato messo in download per i recensori sul sito della Nuclear Blast, quindi si tratta in sostanza di file mp3 senza libretto nè orpello grafico (mille grazie, tra l'altro!). Quindi lascio a voi il piacere di andare a leggere di cosa tratta questo "In Sorte Diaboli".
Inutile commentare la produzione, ovviamente di primissimo livello dal momento che i Dimmu Borgir sono una delle band di punta del rooster Nuclear Blast, senza contare che dietro al banco del mixer c'è tale Peter Tagtgren che ormai sembra aver preso gusto a produrre dischi.
Insomma, questa nuova fatica lascerà l'amaro in bocca ai fans e rappresenta il primo passo falso della band, che forse sta iniziando ad entrare in una specie di risacca fisiologica, per cui diventa sempre più difficile riuscire a scrivere materiale sempre all'altezza, visti anche i lassi di tempo sempre più ristretti per l'uscita di un lavoro inedito. Spiace, ma "In Sorte Diaboli" arriva alla sufficienza risicata.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata
Più o meno

Grande qualità, grande tecnica e qualche canzone azzeccata (le prime 4 su tutte) però veramente difficile ascoltarlo tutto di seguito perchè è davvero ripetitivo, comunque un lavoro tutto sommato discreto.

MOLTO BUONO

SI CONFERMANO BRAVI NEL LORO GENERE.MIGLIORI DI MOLTI ALTRI.UNICA NOVITA IL CONCEPT.PER IL RESTO TANTA ESPERIENZA E MOLTA BRAVURA.DA AVERE.

Buono

I norvegesi hanno passato tanto tempo nello scrivere i testi di un ottimo concept, parecchio per pensare alla confezione dell'album e del booklet, decisamente troppo poco nello scrivere i pezzi. Certo, la qualità a marchio Dimmu si nota, ma le canzoni sono un pò ripetitive, una assomiglia all'altra e siamo lontani da perle come "Enthrone darkness..". Sarà per la prossima..

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 01 gen 2024 alle 09:30

musicalmente mi ha detto davvero poco questo ritorno dei dimmu, 2 canzoni stupende, il resto poco troppo poco per una band così...il concept è davvero buono però!

Inserito il 01 gen 2024 alle 09:30

musicalmente mi ha detto davvero poco questo ritorno dei dimmu, 2 canzoni stupende, il resto poco troppo poco per una band così...il concept è davvero buono però!

Inserito il 01 gen 2024 alle 09:30

musicalmente mi ha detto davvero poco questo ritorno dei dimmu, 2 canzoni stupende, il resto poco troppo poco per una band così...il concept è davvero buono però!

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