Metalium - Nothing to Undo - Chapter Six

Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2007
Durata:44 min.
Etichetta:Massacre
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. SPINELESS SCUM
  2. SPIRITS
  3. MINDLESS
  4. STRAIGHT INTO HELL
  5. MENTAL BLINDNESS
  6. HEROES
  7. WAY HOME
  8. DARE
  9. FOLLOW THE SIGN
  10. SHOW MUST GO ON

Line up

  • Henning Basse: vocals
  • Matthias Lange: guitars
  • Lars Ratz: bass
  • Michael Ehre: drums

Voto medio utenti

Sesto album in studio per una delle band più odiate, a torto, dalla critica (specialmente italiana) per quel senso di elitarismo rompiballe che solo noi poveracci tricolori sappiamo snocciolare con così tanta arroganza e superficialità. Per fortuna i Metalium, comunque a dir poco apprezzati in terra tedesca, continuano imperterriti la loro marcia e lo fanno alla grande, dato che il nuovo album “Nothing to Undo” farà davvero la gioia dei pochi estimatori della band: un ritorno in grande stile per la band del trio delle meraviglie Basse/Lange/Ratz che ormai dopo qualche album sembra essersi costituito in maniera stabile come nucleo forte dei Metalium.
Cosa cambia rispetto ai vecchi lavori? Perchè quest'album è migliore? Semplicemente è più continuo, le canzoni sono tutte belle e coinvolgenti, il disco è ben suonato e prodotto e Basse alla voce, come sempre, è sinonimo di classe cristallina e di potenza vocale oltre ogni limite.
Stop. Non c'è chissà quale alchimia, non c'è un astruso motivo, i Metalium suonano sempre la stessa musica, forse stavolta un pochino più lentamente del solito, nel senso che non ci sono solo cavalcate in doppia cassa a 200 di metronomo, solo che stavolta lo fanno meglio e basta questo per essere una grande notizia.
L'iniziale “Spirits” apre al meglio e la seguente “Mindless” subito ci porta indietro alle atmosfere vincenti di “State of Triumph”, pubblicato ormai da ben sette anni e da molti ritenuto il migliore lavoro dei Metalium, mentre le classiche e vincenti “Heroes Failed” e “Dare” si contrappongono all'inusuale e lenta “Mental Blindness”, coraggioso e riuscito tentativo di cambiare registro, ed alla bella ballad “Way Home”. Ottima conclusione per la struggente “Follow the Sign” e sorpresa, ma che dico sorpresa, stupore generale ed ovazione per la conclusiva “Show Must Go On” che ovviamente è la cover dei Queen che, ragazzi, vince davvero bene con un Matthias Lange sugli scudi.
Per quei tre fans italiani dei Metalium questo è un disco da prendere ad occhi chiusi: io l'ho già fatto, aspetto gli altri due per godere con loro di una delle band, di fascia minore certamente, più sottovalutate e colpite dal bieco elitarismo giornalistico nostrano.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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