Copertina 5

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2005
Durata:55 min.
Etichetta:Nelly

Tracklist

  1. NEED A FRIEND
  2. A NIGHT OF LOVE
  3. DREAMING LOVE
  4. KATYA
  5. INTERLUDE
  6. SCREAM IN SILENCE
  7. SBROKHAUSEN
  8. KATYA'S LULLABY
  9. TIZIANA
  10. DOGS BLUES
  11. SKY'S TEARS FOR YOU
  12. TEMPTATIONS
  13. TRAVEL
  14. VIOLIN
  15. YOU ARE MY ONLY BEST FRIEND
  16. ADAGIO DI ALBINONI

Line up

  • Fabio Varrone: all instruments, vocals

Voto medio utenti

Dietro al monicker Anarchybrain si "cela" Fabio Varrone, un giovane polistrumentista romano, piuttosto noto nel circuito dell'underground musicale della capitale, grazie alla sua vivace partecipazione in quest'ambito.
"Solitude symphony" è quasi completamente strumentale (ad eccezione dell'opener "Need a friend") e al di là di una sufficiente (sebbene un po' "scolastica") preparazione specifica del nostro Fabio, non sono veramente molte le cose che convincono in questo dischetto.
Iniziamo l'analisi partendo da una registrazione e da un mixaggio abbastanza lacunosi, e nonostante le "attenuanti generiche" previste per questa sorta di "autoproduzione" (la Nelly Records è un'indie fondata dallo stesso Varrone), il suono non appare adeguatamente brillante ed incisivo.
In questa situazione, nessun supporto giunge dalle ritmiche "sintetiche" (e dagli sporadici contributi tastieristici), decisamente asettiche, poco omogenee e anche un po' disordinate, come risulta evidente, per esempio, nella complessivamente "deboluccia" "Need a friend".
Passando poi all'aspetto maggiormente importante, quello compositivo, esso si dimostra non troppo persuasivo, vario e strutturato: più che brani veri e propri, quelli di Anarchybrain, spesso sembrano solo degli abbozzi di canzone (se non addirittura dei solos fini a sé stessi, vedere la molesta "Sbrokhausen"), degli embrioni in parte anche potenzialmente interessanti, ai quali necessiterebbe tuttavia un ulteriore sviluppo e "accrescimento" articolato per poter ottimizzare la loro efficacia.
Le tracce più gradevoli, alla fine, sono quelle su base acustica ed intimistica ("Scream in silence", "Katya's lullaby", "Sky's tears for you") e non male si manifestano, tutto sommato, anche, "Temptations" e "Adagio di Albinoni", a patto però che per la valutazione di quest'ultima, si evitino paragoni eccellenti ("Icarus dream suite" di Yngwie J. Malmsteen, per esempio, basata sulla stesso "classico", era provvista di uno spessore "leggermente" diverso!).
Mi dispiace essere così "critico" nel giudizio, anche perché so perfettamente quanta fatica e dedizione siano necessarie per lo studio di uno strumento musicale e poi per tradurlo in qualcosa di proprio, ma tenendo conto che i lavori "per chitarra" sono prodotti assolutamente "di nicchia", due sole possono essere fondamentalmente le caratteristiche in grado di garantire una loro riuscita: l'esibizione di una dotazione tecnica strabiliante o (ancor di più, per quanto mi riguarda) la capacità di attribuire alle proprie composizioni quella fantasia, "cantabilità" ed immediatezza, capaci di attrarre anche i "non addetti ai lavori" e sinceramente in questo Cd non mi sembra che siano particolarmente evidenti né l'uno e né l'altro di questi requisiti.
Il mio modesto consiglio è quello di concentrarsi sul secondo aspetto appena citato, giacché le fondamenta esecutive sono in generale modestamente rassicuranti (per quanto un progresso anche da questo punto di vista sia comunque auspicabile) e possibilmente sviscerare in maniera compiuta quegli spunti che talvolta affiorano dai momenti più felici di "Solitude symphony".
Per ora, come si diceva una volta, rimandato!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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