Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:40 min.
Etichetta:Spinefarm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. AUTUMN FOREVER
  2. THIS WORLD IS MADE FOR ME
  3. LIES (FOR FOOLS)
  4. NEW YEAR'S DAY
  5. CHAOTIC ME
  6. LITTLE DEATHS
  7. NO TURNING BACK
  8. FRAGMENTED
  9. ENDLESSLY
  10. LAST BREATH

Line up

  • Jarno Perätalo: vocals
  • Juha-Pekka Sutela: guitars
  • Mika Ahtiainen: guitars
  • Jarkko Strandman: bass
  • Sami Lonka: drums
  • Jussi Salminen: keyboards

Voto medio utenti

Ben tornati ai To/Die/For, band che album dopo album è riuscita a crescere esponenzialmente, soprattutto per quanto riguarda la tecnica (vedi il cambio quasi radicale di line up del 2003 ed i miglioramenti sensibili del singer Jarno), ma non solo. 'IV', quarta release e prima per la semi-major scandinava Spinefarm, è senza dubbio un buon dischetto di Gothic Rock, bello potente e pieno nella produzione e molto attento negli arrangiamenti, in cui spesso le melodie sono condite da una discreta epicità (vedi l'alta scuola Sentenced) ed ove il trade mark del platter è senz'altro la presenza di tante tracce up tempo, in cui la potenza va a braccetto con la melodia delle tastiere, sempre leggermente malinconiche ed imbronciate. Davvero buono il guitar riffing, compatto e roccioso, così come ben strutturate sono le 10 songs del platter, in cui spesso elementi più spinti (leggi metallici e leggi la nightwishiana 'Little Deaths') si spingono all'interno di un substrato decisamente gotico - ed a volte di robusto Goth Pop - cotto al punto giusto. Ottime le pompate 'Autumn Forever', 'No Turning Back', la bellissima power balld 'Lies (For Fools)', in cui troneggiano gli archi, la riflessiva 'Endlessly', in cui vengono a galla in qualche modo retaggi Wave... retaggi che esplodono nella song più interessante, almeno a primo acchito, di tutto 'IV'... la cover di 'New Year's Day' degli U2 che furono (lontano 1983)... dopo la cover di qualche tempo fa di Sandra ('In The Heat Of The Night') un altra gemma che ripropone in chiave moderna una delle più belle canzoni Wave del ventennio trascorso. Un applauso a questi ragazzi finlandesi, in grado di risorgere dalle proprie ceneri. Tanto di cappello.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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