Copertina 6

Info

Anno di uscita:2004
Durata:42 min.
Etichetta:Indelirium
Distribuzione:Goodfellas

Tracklist

  1. BACK TO DAYLIGHT (SDT)
  2. BREATHING (SDT)
  3. LAST TIDE (SDT)
  4. TORE FROM ME (SDT)
  5. MY DELIRIUM (SDT)
  6. ODIN (NMF)
  7. EYES OF EMBER (NMF)
  8. SQUALL (NMF)
  9. CONSCIOUSNESS OF IMPOTENCE (NMF)

Line up

  • Daniele Campea (SDT): vocals
  • Alex Montoneri (SDT): guitars, vocals
  • Domenico Presutti (SDT): guitars
  • Emiliano Amicosante (SDT): bass
  • Patrizio M. D'Artista (SDT): drums
  • Gianluca Peluso (NMF): vocals
  • Massimo Peluso (NMF): guitars
  • Alex Montoneri (NMF): guitars
  • Davide Rosati (NMF): bass
  • Gianluca Orsini (NMF): drums

Voto medio utenti

Questo split cd ci presenta due differenti realtà musicali provenienti dall'Abruzzo, e in particolare dalla provincia dell'Aquila. Le band in questione sono i Sin Driven Tide e i No More Fear: dei primi purtroppo non viene fornita una biografia e quindi ho pochissime informazioni (solo quelle basilari...), mentre dei secondi posso dire che esistono da ben otto anni e hanno al loro attivo una lunga serie di concerti e la realizzazione di un full-lenght intitolato "Vision of irrationality". Credo che l'idea di pubblicare un album contenente brani di queste due formazioni sia da ricollegare al fatto che esse hanno in comune uno dei componenti, vale a dire il chitarrista Alex Montoneri: per il resto non mi pare proprio che ci sia alcuna similitudine tra SDT e NMF, anzi i generi proposti sono decisamente diversi l'uno dall'altro! Nel primo caso si parla di un gruppo dedito a sonorità che stanno a metà strada tra emocore e gothic metal, difatti un po' tutti i pezzi inclusi sono piuttosto potenti ma allo stesso tempo anche molto melodici. Tra di essi non posso dire che ci sia qualche episodio particolarmente accattivante, con l'eccezione forse della conclusiva "My delirium", una canzone molto dolce e romantica che ha qualche somiglianza con certe cose degli Him (e questo tra l'altro non è l'unico caso in cui viene in mente di paragonare la band a quella di Ville Valo...). Con i No More Fear si passa a un sound decisamente più pesante e corposo, che ha come punti di riferimento sia il death di matrice scandinava che quello americano. I brani sono strutturalmente molto vari e abbastanza complessi, ma anche lo stile vocale non è sempre lo stesso e si adatta ai diversi contesti, che possono richiedere parti cantate più o meno brutali. Non mancano neanche qui gli inserti melodici, anzi direi che essi sono molto frequenti, specie quando il quintetto suona in pieno "swedish-style". In linea generale (basandomi cioè su tutto il materiale contenuto nello split) parlerei di un lavoro di medio livello: al momento la musica dei due gruppi abruzzesi è un po' troppo standard per riuscire a creare particolari entusiasmi, perciò se fossi in loro da ora in poi cercherei di migliorarla soprattutto sotto quell'aspetto...
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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