Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:41 min.
Etichetta:Disturbed

Tracklist

  1. POT & PBR
  2. DETROIT GOD
  3. MORE
  4. NO RESPECT
  5. LATER THAN YOU THINK
  6. MISS MYSTERY
  7. GUNS OF WAR
  8. 1234
  9. LOOSE
  10. DOWN & DIRTY
  11. WILD, WILD, WILD
  12. PRIVATE MONKEYS
  13. NEW RACE
  14. SOUL REVOLUTION

Line up

  • Cliff: guitar, lead vocals
  • Wanda: bass, vocals
  • Joel: drums, vocals

Voto medio utenti

Osservando la foto in copertina è evidente che i Wanda Chrome ecc. non puntano né sull’immagine né sul look per sfondare nel mondo musicale. Il chitarrista/vocalist Cliff ha il volto scolpito di uno che non ha passato la vita a bere latte e ad andare a letto presto (..e per me somiglia ad Alice Cooper..), mentre la brava Wanda non è esattamente una velina e sinceramente non me la vedo a sculettare seminuda in qualche video di Mtv. Infatti non è in televisione che potremo incontrare i Wanda Chrome, il loro dirty rock’n’roll è fuori da ogni moda ed appartiene al remoto passato. E’ il Detroit-sound, è il suono degli MC5, degli Stooges ( ed infatti c’è la cover di “Loose” da “Funhouse”), al massimo arriva fino ad una spolverata di punk alla Ramones ma nulla di più recente.
Questo è il terzo album che pubblicano nella quasi totale indifferenza del music-biz, si sono già sparati quattro tours Europei con centinaia di date toccando anche nazioni solitamente dimenticate da tutti come Serbia, Croazia e Slovenia, la loro esistenza si svolge sopra un pulmino e nei locali a suonare per i soliti quattro gatti, e per fortuna è lì che possiamo incontrarli.
Grezzi e squadrati, ci propinano i riffs che abbiamo sentito mille volte ma che non ci stancheremo mai di ascoltare, colpi rabbiosi ed anthemici come “Pot & pbr”, “More”,”Wild, wild, wild”, che fanno uscire il sudore dalle casse, qualche strumentale sferragliante tipo “Later than you think” e “1234”, la cover punkettona di “New race” dei Radio Birdman e al fondo il buon heavy “Soul revolution”, grintoso e metallico.
Siccome del rock schietto e dell’attitudine onesta e sincera non frega più niente alla stragrande maggioranza della gente, è inutile perdere tempo in predicozzi sull’importanza di sostenere bands di questo tipo, che tengono in vita i fondamenti sanguigni ed essenziali della musica dura. Meglio andare al sodo, come piacerebbe ai Wanda Chrome, e dire che “More” non è un album indispensabile e nemmeno un miracolo ma finchè usciranno questi lavori il rock non morirà mai.

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