Mutala - Carnivorous Disposition

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2002
Durata:43 min.
Etichetta:Nocturnal Music
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. THE SORCERY OF THE DEEPEST BEAUTY
  2. ON A BLIND TRACK
  3. WHAT HATES WILL KILL
  4. MUTALA SUBMISSIONS
  5. THE SHORE OF THE CURSED (INSTRUMENTAL)
  6. FALL OF THE ANGEL
  7. HABIT TO VIOLENCE
  8. CARNIVOROUS PLANT

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Devo ammettere che i nostrani Mutala sono stati per me una graditissima sorpresa. Il gruppo pugliese, forte già del mini "What Hates Will Kill" ed ora entrato nella scuderia Nocturnal Music, ci propone tre quarti d'ora di un piacevolissimo ed esuberante death metal con radici saldamente affondate nella scena statunitense degli anni novanta (Suffocation in primis), ma non esente da numerosi ricami e da molteplici cambi di atmosfera. I Mutala si divertono a ridisegnare un po' quelli che sono gli stilemi classici di un certo tipo di brutal death, mescolando partiture violentissime con passaggi cadenzati, in un viaggio che con lo scorrere delle canzoni diviene sempre più complesso e sorprendente. Già con "A Blind Track" i nostri ci deliziano con un break semi acustico da brividi, mentre canzoni come " What Hates Will Kill ", "The Shore Of The Cursed (Instrumental)" o "Habit To Vilence" mostrano da un lato l'abilità tecnica di Kohl e Febe e dall'altro il gusto e la sensibilità musicale dell'intero combo. Certo emergono qua e là ancora alcune lievi pecche di gioventù, come in alcuni passaggi e ripartenze ancora non perfettamente fluide e omogenee, e alcune volte le canzoni appaiono forse eccessivamente lunghe (come l'iniziale "The Sorcery Of The Deepest Beauty"), ma indubbiamente i Mutala hanno le carte in regola per emergere dal mare magnum delle bands estreme, europee e non. "Carnivorous Disposition", al di là della povertà e piattezza dell'artwork, dimostra ancora una volta come anche in Italia ci siano bands assolutamente in grado non solo di competere ma anche di surclassare gruppi esteri molto più quotate e di grido. Check it!
Recensione a cura di Roberto 'Robbyy' Corbatto

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