Tornano i romani (o giù di lì) DGM che dopo la scomparsa della loro ex etichetta Elevate Records si accasano presso la sempre più attiva e presente Scarlet che li rilancia alla grande sul mercato discografico con il loro quarto album intitolato “Hidden Place”. Sebbene il periodo appena passato sia stato decisamente tormentato, tutto ciò non ha influito affatto sulla proposta musicale dei cinque, sempre ben eseguita e di alto livello, oggi forse leggermente più improntata alla melodia ed alla struttura (azzeccata) dei brani che sull’impatto e sulla velocità. Ogni componente della band svolge il proprio ruolo con grande personalità, cosicché ogni apporto risulta più che prezioso per il risultato finale, molto raffinato, che più di una volta ci riporta alla mente i grandi del genere come Rush ed ovviamente Dream Theater, soprattutto nei brani più riusciti del disco come “Age of the Flame” (da ascoltare il break in chiave jazz-fusion), la splendida “Save Me” e la conclusiva suite di “Winter Breeze” che mette in mostra tutta la delicatezza e la potenza dei DGM. Da segnalare gli splendidi assoli del chitarrista Diego Reali e la prova molto convincente del singer Titta Tani, assolutamente protagonista di questo splendido platter, di cui ricordiamo l’ottima produzione ottenuta ai The Outer Sound Studios di Giuseppe Orlando dei Novembre con l’ausilio di un mastering svolto in Svezia ai Mastering Room che hanno già visto loro ospiti gruppi rinomati come In Flames e Soilwork. In definitiva un album che sta giustamente riscuotendo grandi consensi ovunque e che qualsiasi amante del progressive metal e della buona musica in generale non dovrebbe lasciarsi sfuggire.