Copertina 7

Info

Genere:Fusion
Anno di uscita:2002
Durata:70 min.
Etichetta:Geffen
Distribuzione:Geffen

Tracklist

  1. AS IT IS
  2. PROOF
  3. ANOTHER LIFE
  4. GATHERING SKY
  5. YOU
  6. ON HER WAY
  7. PLACE IN THE WORLD
  8. AFTERNOON
  9. WHEREVER YOU GO

Line up

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Gli ultimi tempi avevano visto il buon Pat accantonare momentaneamente il suo Pat Metheny Group, per concentrarsi su vari progetti che lo vedevano impegnato ancor più sul versante prettamente jazzistico. In particolare, in compagnia di Jim Hall o realizzando l'album "Like Minds" in compagnia di Gary Burton, Dave Holland, Chick Corea e Roy Haynes. La scorsa estate lo ha visto impegnato in tour anche qui in Italia col suo Pat Metheny Trio (progetto con all'attivo due albums: "Trio 99-00" e "Trio-Live"), in compagnia di Larry Grenadier e Bill Stewart.

Eccolo, ora, tornare con questa nuova produzione "Speaking Of Now", rimettendo in piedi il suo Pat Metheny Group. Ad accompagnarlo non potevano mancare i suoi fidi compagni d'avventura Lyle Mays (piano, keyboards) e Steve Rodby (basso elettrico, contrabasso).

A completare la formazione sono presenti Richard Bona (polistrumentista camerunense già bassista in varie formazioni tra cui Zawinul Syndacate), impegnato alle vocals e percussioni nel ruolo che fu di Pedro Aznar, anch'egli bassista, ma impiegato nella band come percussionista-vocal tuner; Cuong Vu, trombettista coreano; ed il batterista messicano Antonio Sanchez.

Tre elementi di culture, formazione musicale differente tra loro, che assicurano nuova linfa, idee esecutive in seno alla band e che lo accompagneranno anche in tour a breve.

Certo che "Speaking Of Now", con la solita fusione di jazz, world music, new age, non aggiunge nulla di particolare rispetto a quanto già espresso da Pat in passato, ma di sicuro costituisce un passo in avanti per i più che non ne avevano apprezzato l'ultima produzione "Imaginary Day", album che effettivamente in più punti pagava dazio ad una certa stanchezza compositiva.

"Speaking Of Now" da un lato rappresenta un certo ritorno alla semplicità melodica di certi albums d'esordio, ma al contempo non mette da parte la complessità strutturale delle composizioni, elemento prettamente caratterizzante la secoda fase del Pat Metheny Group.

Questa combinazione è subito messa in risalto dall'iniziale e bellissima "As It Is", con caratteristico tema in sonorità di citar; senza, poi, parlare delle consuete ottime fasi solistiche espresse.

Mi ha colpito molto l'interazione tra batteria e percussioni nel primo solo, quando la tranquillità ritmica del tema cede il passo al raddoppio di ritmo.

"Proof" è un bel brano caratterizzato da una lunga fase modale del giro armonico e colpisce non solo per la consueta fase solista, ma anche per il bel lavoro fluido ed evocativo di Lyle Mays nel tema. Molto bello anche l'inserimento solistico della tromba che accompagna il crescendo progressivo del brano a riprendere la sostenuta ritmica iniziale.
"Another Life" è molto pacata, con un tema che si divide fra frasi di chitarra classica e vocalizzi di Bona. A mio parere non tra i migliori episodi dell'album.

Al contrario, ho trovato "The Gathering Sky" una composizione notevole, con le sue evidenti inflessioni andine, la sua complessità ritmico/strutturale ed i suoi variopinti, emozionanti momenti d'atmosfera. Bellissima, da ascoltare assolutamente.

"You" è un altro brano che gioca su atmosfere liquide e rilassate, impreziosite dall'apporto scorrevole della chitarra acustica. Forse, in questo caso, un po' inopportuna la scelta di inservici dei vocalizzi.

"On Her Way" si assesta su ritmiche bossa, anche se rese per certi aspetti atipiche (non fuori luogo), specie successivamente, da una batteria molto dinamica e quadrata.

"Afternoon" è un brano totalmente cantato (con la sola eccezione del pur brevissimo assolo di Pat) da Richard Bona e ne risulta, così, fortemente caratterizzato dalle sue attitudini africane delle vocals.

"Wherever You Go" chiude la tracklist nella sua conciliante, delicata e distesa andatura.
In definitiva "Speaking Of Now", pur non eguagliando i picchi discografici del PMG e presentando qualche punto trascurabile, vale l'acquisto per gli estimatori di Pat Metheny e, ripeto, cosa molto importante, rappresenta un deciso, netto miglioramento rispetto ad "Imaginary Day". D'altronde la classe è sempre quella.
Recensione a cura di Elio Bordi

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