Copertina 5

Info

Anno di uscita:2002
Durata:51 min.
Etichetta:Spikefarm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. STREAM OF LIFE
  2. THE PIT
  3. NOTHING LEFT TO SAY
  4. SAFE IN A DREAM
  5. BURDEN
  6. FALLING APART
  7. UNTIL THE END
  8. LEARN TO LET GO
  9. TIME OF DESPAIR
  10. TONIGHT (Bonus Track)
  11. TEARS ARE FALLING (Bonus Track)

Line up

Non disponibile

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Terzo capitolo per i finnici, anzi, ehm, meglio dire finlandesi Entwine, che dopo la prima release ufficiale ‘The Treasures Within Hearts’, risalente al 1999 e l’ottimo successivo ‘Gone’ del 2001, danno alle stampe questo nuovo ‘Time Of Despair’, ancora in uscita per la oramai sempre più lanciata label Spikefarm (tra l’altro il nuovo Bodom sembra che uscirà per questa etichetta, sempre più protetta dalle ali dell’Universal…). L’album si apre con un grande trittico di songs, ovvero ‘Stream Of Life’, dal ritmo incalzante, la non meno d’effetto ‘The Spit’ e la coinvolgente ‘Nothing Left To Say’…e poi…e poi…l’effetto melassa straborda, miele e zucchero dappertutto, songs caratterizzate da tempi lenti o medio tempo, come ‘Burden’ o la ballad ‘Untill The End’, dal sapore stucchevole, anche se in questo caso la presenza della voce femminile di Saara Hellstrom rende il tutto più facile da digerire. Certo, gli Entwine stanno cercando di staccarsi dall’etichetta di Love Metal Band, caratterizzata dall’ingombrante ombra della vena ispiratoria alla Him, andando a parare verso lidi che già i Senteced, comunque, hanno già esplorato in lungo in largo, senza però riuscire molto nell’intento. Ripeto, ‘Gone’ rimaneva forse forse più Him oriented, ma era caratterizzato comunque da un freschezza compositiva (vedi songs del calibro di ‘Snow White Suicide’ o ‘Closer (my love)’) che in questo ‘Time Of Despair’ il combo capitanato da Mika Tauriainen sembra aver perso per strada dopo le prime tre songs, che comunque rimangono di pregevole fattura…ah, stavo per dimenticarmi…l’album contiene due bonus tracks, che, chissà perché, come in tutti i casi di presenza di bonus tracks, risultano molto più convincenti e più belle dei tre quarti delle songs ufficiali che compongono il disco…mah, un mistero della Fede (Metal): una di produzione propria, ovvero ‘Tonight’, l’altra una cover molto ben riuscita di ‘Tears Are Falling’…indovinate di chi? Se vi dico che l’autore è Paul Stanley? Okey, ve lo dico io…dei grandissimi Kiss (periodo unmasked).
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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