Copertina 7

Info

Genere:Avantgarde
Anno di uscita:2002
Durata:64 min.
Etichetta:Spikefarm Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ”R.I.P.”
  2. QUEEN
  3. THE CLAUSTROPHOBIC JOURNEY
  4. SOUND OF TRANQUILLITY PEACE?
  5. THE SEEKER
  6. PRAY
  7. I’M NOT DEAD
  8. THE MOMENT SHE DIED

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Secondo album per il Sig. Zet ed i suoi Ram-Zet, anche se stavolta dal classico progetto one man band, siamo di fronte ad una band completa, composta da 6 elementi più guests. Partiamo subito chiari: quest’album è la cosa più strana che mi sia capitato di recensire nella mia dura vita di scribacchino…otto songs per la durata media di otto – e dico otto – minuti a song…e questa non sarebbe una novità…ma questo Ram-Zet è un album, come diremmo noi in Romagna, ‘in doca ujè d’ignaquel’…ovvero dove c’è di tutto, ma veramente di tutto! Il fatto che questo Zet non si pone limiti penso che sia ben visibile a tutti coloro che si cimenteranno nell’ascolto di ‘Escape’…in questo platter si scontrano diversi stili musicali, fondendosi e formando un sound senza dubbio originale, ma un pochino duro da digerire. Si hanno così passaggi prettamente Metal, Black, Goth, Prog, Hard Rock, AOR, Sinphonic Metal, Doom, Jazz, Horror, Electro Pop…il tutto condito da voci maschili di stampo Black Metal e voci femminili dolci e soavi (non a caso sul platter sono presenti ben cinque voci femminili/coriste con il titolo di Additional Musicians), un utilizzo, oserei dire, quasi smodato di tappeti elettronici che riempiono e offrono profondità alle singole songs, ed utilizzo, per la verità questa volta più che azzeccato, della voce del violino, eterea ed inquietante, come insegnarono i fenomenali My Dying Bride. Vi dico anche che è veramente difficile parlare di ogni singolo episodio dell’album, perché la costante che accomuna tutte le songs è la complessità del songwriting (che comunque rimane ad un buon livello), la più completa libertà espressiva, che combacia con l’abbattimento delle barriere schematiche dei vincoli musicali e la veramente ottima, anzi eccellente, produzione (decisamente sopra alla media anche di bands molto più famose e blasonate), sempre a cura del combo stesso, a testimoniare che non sempre avere un produttore di nome è determinante e vincolante per raggiungere standard qualitativi elevati…ma questa è un’altra storia.... Un album dunque difficile, che si spinge nettamente oltre al seppur stralunato, ma azzeccato ‘Pure Therapy’, album d’esordio del combo norvegese. L’unico consiglio che vi posso dare è quello ascoltare ‘Escape’ ed analizzare bene la vostra reazione, più di questo…
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.