Copertina 8

Info

Anno di uscita:2002
Durata:32 min.
Etichetta:Regain
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. SILENT NIGHT FEVER
  2. THE MURDER INN
  3. THROUGH THE VIRGIN SKIES
  4. YOUR DARKEST HOUR
  5. NOT EVEN DEAD
  6. THEY ARE WAITING TO TAKE US AWAY
  7. UNTIL YOU DIE
  8. END
  9. SLOW SILENCE

Line up

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Da panico! Partiamo dalla fine...nove songs per una durata di poco più di mezz’ora…anche ‘Reign In Blood’ degli Slayer durava più o meno così, se non sbaglio…forse 28 minuti…il perché l’accostamento? Per farvi capire fin da subito la splendida aura distruttiva ed ammaliante di questo platter, per ricordarvi che a dispetto della corta durata, esistono album belli, dove la qualità prevale nettamente sulla quantità. Dovete sapere che sotto il monicker di Dimension Zero si celano Mr. Jesper Stormblad (In Falmes), Mr. Glenn Ljungstrom (ex. In Flames), Mr. Hasse Nilsson (ex. Crystal Age e Diabolique), ma soprattutto Mr. Jocke Gothberg (ex. Marduk), colui che secondo il mio modesto parere rappresenta la miglior voce (insieme a Bjorn Strid di Soilwork, Andres Friden di In Flames e Michael Stanne di Dark Tranquillity) di quello che venne definito ‘il Gothenburg Sound’ o la New Wave of Swedish Heavy Metal’, in grado di raccogliere la pesante eredità del Thomas Lindberg (At The Gates) che fu ai tempi di ‘Slaughter Of The Soul’, e che la produzione è stata affidata ad Andres Friden! Sapete già cosa vi aspetta…violenza grezza, colate di piombo fuso e pura adrenalina, condita con perizia tecnica ed ottimo songwriting…ed una spruzzata di melodia come il miglior Swedish Style insegna…così la prima track ‘Silent Night Fever’ ti arriva dritta allo stomaco, caratterizzata da un riffing tagliente degna dei migliori Slayer, mentre ‘The Murder Inn’ arriva come un fiume in piena, prima di aprirsi in un azzeccatissmo refrain. ‘Through The Virgin Skies’ riprende il discorso lanciato dall’opener, ma anche qui il refrain è di quelli vincenti! Subito dopo, annunciata da un piccolo arpeggio, si fa largo la splendida ‘Your Darkest Hour’ che spinge, spinge, spinge fino al limite…’Not Even Dead’ riparte come un treno impazzito, ‘They Are Waiting To Take Us Away’ infierisce senza pietà sul fisico e sulla mente oramai provate dell’ascoltatore, prima di sbocciare in un refrain da paura! ‘Until You Die’ e ‘End’ sono sicuramente titoli azzeccati…tale è l’effetto che producono…la prima ti tramortisce definitivamente, mentre la seconda ti regala il colpo di grazia…’Slow Silence’ arriva attraverso le nuvole dell’inconscio a ricordarci che forse, dopo tutto, quel senso di stordimento e violenza che quest’album produce, è un segno del destino…eh sì, perché oramai album di questa caratura si fa fatica a trovarli…non lasciatevi sfuggire questo condensato di energia nera…nessun compromesso, Raw Metal As Its Best!
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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