Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2002
Durata:44 min.
Etichetta:Lucretia Records
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. GERONA
  2. WHERE’S MY HEAVEN?
  3. ARMY OF THE DEAD
  4. KISS OF LIFE
  5. ECCLESIA SPIRITUALIS
  6. NEGHENTROPIA
  7. EVIL EYES
  8. ANGEL OF DEATH
  9. HAILING SOULS
  10. SILENT BELLS

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Dopo il singolo apripista "Aliger Daemon", ecco il nuovo album di una delle band italiane che apprezzo di più: i Time Machine.
Come in ogni album fin ora uscito, anche "Evil" presenta dei cambiamenti in sede di line-up, meno per quanto concerne il sound proposto.
Sin dal primo disco i Time machine sono passati da sonorità alla Queensryche, passando per toni ed atmosfere cupe, sino ad arrivare al metal prog degli ultimi due dischi (Eternity Ends e il disco in questione "Evil") se vogliamo più moderni e aggressivi. Parlando della line-up, subito viene all'orecchio la presenza del nuovo singer Pino Tozzi, ex Arkè, band italiana che si rifaceva molto ai Dream Theater di Images & Words, che se la cava egregiamente, donando un tocco personale al sound della band.
Anche Evil è un concept che, musicalmente, prosegue il discorso intrapreso con Eternity Ends, devo dire non mi ha entusiasmato come i dischi precedenti. Il valore tecnico/compositivo è indiscusso, Dehò e soci sono ottimi musicisti, e le canzoni sono strutturate ottimamente, ma purtroppo non ho trovato quella magia che le precedenti produzioni contenevano.
Come sempre, la caratteristica principale sel sound è la presenza di melodie di facile prese contornate da arrangiamenti per nulla banali e scontati. "Where's My Heaven" si sviluppa col gioco riff energico/melodia soffice, cosa che in questo caso funge alla grande. "Army Of The Dead", "Neghentropia", "Angel Of Death" sono i momenti che maggiormente mi hanno impressionato, mentre per il resto si viaggia in situazioni forse un po' troppo forzate e poco varie, in alcuni casi ho subito la poca variazione del sound che pervade tutto il disco; magari qualche varianzione/"sterzata stilistica" avrebbe aiutato maggiormente la fruizione del disco.
Probabilmente questo è il disco dei TM che reputo meno bello, i livelli di Act II: Galileo non sono stati ancora raggiunti, ma giudico Evil cmq come un disco valido, non credo deluderà i fan della Macchina del Tempo.
Recensione a cura di Elio Bordi

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