AA.VV. - Black Harmony - The Dead Beginners

Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2002
Durata:56 min.
Etichetta:Spikefarm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BLACK HARMONY
  2. SACRIFIRES
  3. ENTHRONED BY ANTICHRIST
  4. SATANIC AGES OVERTURES
  5. DAEMONIA
  6. AUTUMN AND THE COLOUR OF BRIDGE
  7. THE WAY ON WOLF
  8. ON THE RUINS OF NUISANCE
  9. OF WHITE MEN AND SUMMER’S END

Line up

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Un cd split tra due band decisamente valide nel panorama black metal. Non ho mai visto troppo di buon occhio i cd condivisi da più di un gruppo, ma in questo caso mi devo assolutamente ricredere; sia i Thyrane, sia i The Dead Beginners fanno faville a tutto spiano, sì sulla scia dei grandi nomi del genere, ma comunque proponendo un black metal molto diretto ma anche molto tecnico. La produzione è stata curata in maniera a dir poco sublime da Ahti Kortelainen ai Tico-Tico Studio e masterizzato niente popò di meno che ai Finvox studio. E si sente!
Addentriamoci per primi nei quattro brani proposti da Black Harmony dei Thyrane. Un black metal, come già detto in precedenza, sinfonico, ma non per questo appiattito o mieloso. Niente di tutto ciò. Anzi, esattamente l’opposto: la musica è decisamente violenta, il drumming molto consistente ed il basso riesce ad uscire con molta abilità da uno spesso muro sonoro creato dall’intrecciarsi di synth e di chitarre. Un’altra cosa da constatare è la lunghezza dei singoli brani, che parte dagli oltre sette minuti ed arriva a più di undici, senza però mai stancare eccessivamente. Inutile scendere nei particolari dei singoli pezzi, decisamente troppo lunghi e simili tra loro perché rimangano stampati in testa.
Diversa è invece la storia per i The Dead Beginners, decisamente più tecnici in fase di esecuzione e di composizione. Anche la lunghezza dei cinque brani proposti è molto più accettabile e digeribile.
Si inizia subito con l’intro strumentale “Daemonia”, degna di nota per la sua scorrevolezza e per il suo parziale evitare le solite pomposità sornione. “Autumn And The Colour Of Bridge” esplode in tutta la sua aggressività facendo notare subito il grandissimo bagaglio tecnico a disposizione della band. Le ritmiche sono molto accattivanti uscendo spesso dal solito schema del 4/4 e addentrandosi in più complessi lidi. La successiva “The Way On Wolf” è invece decisamente più sinfonica, nonostante la malattia sonora regni sovrana. Le tastiere vengono a galla e dominano per gran parte un brano esaltante e molto epico. “On The Ruins Of Nuisance” ridimensiona l’incedere del synth: questa volta sono le chitarre a fare da padrone tra accordi ed epiche e folkloristiche melodie. La maestosa “Of White Men And Summer’s End” sembra essere composta appositamente per chiudere il cd. Arpeggi melanconici che preludono aperture gotiche e decadenti che sfumano nel silenzio più completo.
Uno split che merita dunque, e che in particolare mi ha fatto scoprire una band davvero interessante come The Dead Beginners.
Recensione a cura di Luca 'Lukus' Minieri

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