Helstar - The James Rivera Legacy

Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2002
Durata:47 min.
Etichetta:Iron Glory
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. SIRENS OF THE SUN
  2. CHANGELESS SEASON
  3. SOCIAL CIRCLE
  4. SCALPEL AND THE SKIN
  5. SINISTER DEITY
  6. RAGE IN THE WIND
  7. BLACK SILHOUETTE SKIES
  8. NIGHTMARE EXTRAORDINAIRE
  9. CHANGELESS SEASON
  10. LOST TO BE FOUND, FOUND TO BE LOST

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Questo cd non è altro che la ristampa di due demotapes che James Rivera e la sua band incisero nel 1990 ancora sotto il moniker di Helstar e nel 1991 con la nuova denominazione di Vigilante. Cominciamo subito con il dire che stilisticamente le composizioni si possono idealmente situare tra “A Distant Thunder” e “Nosferatu”, le song sono potenti ,dirette e power thrash come i brani del primo e con il tocco prog di quelli del secondo, pur senza arrivare ai livelli di quest’ultimo. Come in “Nosferatu” poi, vi è una significativa presenza di parti semiacustiche con chitarre pulite e trame classicheggianti. In sintesi un power metal americano (con l’accezione che questo termine aveva dieci e più anni fa) con puntate sul prog, impreziosito dalla lirica e inconfondibile voce di James Rivera.
La produzione cambia di poco tra i due episodi, e in quello dei Vigilante è forse addirittura più underground.
Da notare con grosso dispiacere che il contenuto di questi demo, supera di gran lunga per freschezza ed efficacia i brani di quello che sarebbe poi stato il loro successore, ovvero “Multiples Of Black” del 1995 che, nonostante annoveri ben due brani del demo dei Vigilante, è a mio parere il disco più scialbo e noioso che gli Helstar abbiano dato alle stampe.
Tornando alla musica, c’è qui abbastanza da accontentare i vecchi fan della band texana: le caratteristiche linee melodiche, il lavoro del basso di Jerry Abarca, le improvvise parti altissime di voce di Rivera, gli assoli molto melodici e pieni di arpeggiati. Da segnalare la canzone “Changeless Season” presente in entrambi i demo, ma mentre nel primo è interamente suonata da chitarre pulite e il ritornello assomiglia ad una ninna nanna, nel secondo è stravolta, suonata distorta e con un ritornello che assume sembianze tetre. Per il resto ci sono come già detto brani molto vari e validi con parti di chitarra sempre piuttosto articolate e bei ritornelli, ma la vera punta di diamante è senza dubbio la voce di James Rivera, singer carismatico con doti straordinarie, capace di rendere il sound degli Helstar davvero inconfondibile.
In conclusione, per i vecchi fan, un titolo da aggiungere senza meno alla discografia della band texana, ma per tutti sempre e comunque un buon disco di heavy metal americano, in attesa magari di un ulteriore capitolo che potrebbe aggiungersi nel prossimo futuro alla carriera di James e soci.
Recensione a cura di Gianluca Silvi

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