Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2002
Durata:59 min.
Etichetta:Black Mark
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. PRELUDE
  2. NORDLAND
  3. VINTERBLOT
  4. DRAGONS BREATH
  5. RING OF GOLD
  6. FOREVERDARK WOODS
  7. BROKEN SWORD
  8. GREAT HALL AWAITS A FALLEN BROTHER
  9. MOTHER EARTH FATHER THUNDER
  10. HEIMFARD

Line up

  • Quorhon: all

Voto medio utenti

Chi conosce i Bathory da anni sa che ogni uscita discografica di questa fondamentale band è contraddistinta da un alone di mistero per quel che riguarda la direzione musicale intrapresa, essendo la discografia della band segnata, alternativamente, da episodi a tratti demoniaci, brutali o nordici. Inutile stare a discutere se i Bathory siano una black, death o epic metal band dato che ogni disco rappresenta qualcosa di unico e particolare che può appartenere ora ad una corrente musicale ora all'altra, e così via.
Nordland I è indubbiamente un disco epico, nordico e vichingo, sulla scia dei predecessori Hammerheart e Blood On Ice, il primo di due capitoli dei quali il secondo è previsto per il prossimo febbraio, coi quali Quorthon ha deciso (non a caso in concomitanza con l'inizio e la fine dell'inverno) di fare un passo indietro verso quella componente della musica dei Bathory della quale ultimamente si sentiva la mancanza. Già l'evocativo artwork della copertina del nuovo lavoro lascia presagire ad un viaggio attraverso la mitologia vichinga e un ritorno alle coinvolgenti tematiche epiche magistralmente offerte sul piano musicale. L'intro "Prelude" e la successiva title-track danno il via all'affascinante ascolto di un disco assolutamente da gustare e da assaporare, mentre la mente viene guidata attraverso le nordiche ambientazioni di Asa Bay e degli immortali ghiacci scandinavi. Ogni brano rappresenta un sapiente ritratto paesaggistico della natura e degli elementi nelle loro manifestazioni più sublimi e affascinanti alle quali, anche nei testi, viene fatto un sentito tributo. Sul piano musicale quello che Nordland I offre è un insieme di brani altamente epici e suggestivi dove le parti corali hanno un ruolo preponderante, accompagnate da cadenzate ritmiche e melodiche linee di chitarra che ben si alternano a sottolineare i momenti più drammatici e quelli di più ampio respiro di ogni episodio. Il quadro che l'insieme di tutti questi aspetti viene a comporre è decisamente accattivante nonché vera linfa vitale per le orecchie degli amanti dell'epic metal di alta caratura. L'acustica "Ring Of Gold", la successiva "Foreverdark Woods" , col suo incipit dal sapore celtico o ancora la trionfale "Mother Earth Father Thunder", potrebbero essere tra gli episodi meglio riusciti, in un disco dove comunque risulta ben difficile trovare dei brani più significativi di altri e il cui scorrere avviene con fluidità e continuità, come si trattasse di un'unica traccia. Quello che segue è un giudizio parziale, limitato a questo primo episodio e che potrà (si spera) solo essere migliorato dall'uscita a febbraio della sua seconda parte.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

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