Rispetto al precedente "Stain Of Blood", questo nuovo lavoro "Searching For A Light" mostra netti segno di miglioramento da parte di questa interessante one-man band veneta. La prima cosa che salta all'occhio è la partecipazione di qualche ospite che ha preso parte alla registrazione dell'album, portando in particolare all'eliminazione di quella drum machine che in passato suonava fin troppo artificiosa e sintetica. Il suono di "Searching For A Light" è più caldo e avvolgente, grazie anche alla buona produzione che penalizza leggermente solo le chitarre più distorte. Purtroppo ciò che non è stato per niente corretto è quel difetto che secondo me non si può più far finta di non vedere: l'approccio vocale. Il triplo cantato screming/growling/pulito fa acqua da tutti i buchi, e mostra continuamente i suoi limiti nei passaggi stilisticamente più complicati. Capisco che per una one-man band sia un passo delicato quello di affidare le vocals a un secondo componente o a un guest, ma è un ragionamento che bisogna necessariamente fare, pena l'affossamento generale del progetto Cold Fire. Sentire quelle parti pulite, stonate e sgraziate, circondate da accenni di screaming talmente sforzato da irritare non è affatto bello. Ed è un peccato perché le composizioni sono piuttosto varie e interessanti, soprattutto quando entrano in gioco anche strumenti acustici che aggiungono un flavour epico a pezzi già carichi di pathos. Non si può certo imputare a "Icy Heart" una staticità nel songwriting! I pezzi sono ben congegnati, e peccano solo di immaturità qua e là, quando affiorano delle idee meno lavorate ed espresse a uno stato più grezzo. Ma "Searching For A Light" è un buon lavoro di transizione verso il raggiungimento dell'equilibrio perfetto, stato che - mi ripeto a costo di diventare noioso - non potrà mai essere ottenuto senza giungere a un compromesso.

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