Copertina 6,5

Info

Demo
Genere:Black Metal
Anno di uscita:2005
Durata:72 min.

Tracklist

  1. NIGHT ON GRISHELL
  2. ULMIR
  3. WURLAK
  4. BATTLE IN THE ETERNAL SNOW
  5. PRISONER OF THE DARK
  6. THE SONS OF THE CROSS
  7. COME BACK FROM BEYOND
  8. DEATH EVERYWHERE
  9. MOTHER NIGHT, MOTHER OF TIME
  10. AT THE GATES OF HELL
  11. SABBA
  12. FLOWERS OF EVIL
  13. THE LITANIES FOR SATAN
  14. THE GHOST AND THE SADNESS OF THE MOON
  15. HALLS OF MORIA
  16. IN MINAS MORGUL DEATH AWAITS
  17. MOUNDS OF MUNDBURG
  18. DARKNESS DWELLS UPON DURIN'S TOMB
  19. ELROND'S COUNCIL

Line up

  • Lord Cabal: all instruments

Voto medio utenti

Attratto dal fatto di poter ascoltare per la prima volta un gruppo proveniente da Lecco (zona a cui sono affezionatissimo) speravo in un concept di tipo più 'paesaggistico', ispirato magari alla bellezza della natura e della montagna delle Alpi Orobie. Purtroppo Lord Cabal rimane più sul classico come tematiche, e anche dal punto di vista musicale non vi si discosta più di tanto. Il lavoro è suddiviso in tre parti: il nuovo album "The Supreme Race", il demo "6 Tears Of Pleasure" e il primo prodotto della sua nuova band Ringwraith "Tales From The Middle Earth", che come sarà facile intuire è ispirato alla celebre saga di Tolkien. Parliamo sempre di black metal old style piuttosto vario, che non fa preferenze tra aggressione, velocità e groove, con diverse sfumature sottolineate dallo stesso Lord Cabal: i pezzi nuovi sono più epici (alla Taake tanto per intenderci), le canzoni del primo demo viravano spesso verso il gothic, mentre con il nuovo progetto Ringwraith si ritorna su terreni di epicità non troppo distanti da quelli di "The Supreme Race". Il mastermind Lord Cabal dimostra grande passione e capacità nel comporre quasi settantacinque minuti di buona musica, ma allo stesso tempo lascia intravedere qualche pecca soprattutto nell'incisività e nella coesione dei brani. Molto interessanti risultano gli inserti di voce femminile, i cori evocativi, il bell'intervento del piano in "Death Everywhere"... tutto è studiato in maniera piuttosto intelligente, ma mai del tutto convincente. Resta difficile comunque giudicare un lavoro così lungo ed eterogeneo, se si aggiungono anche le sei interessanti canzoni dei Ringwraith che però non sono poi distanti dallo stile cupo e per certi versi romantico dei Doominhated. Purtroppo una registrazione sempre troppo approssimativa affossa ulteriormente la prova dei due gruppi, e questo è un punto che consiglio assolutamente di migliorare. Passino le produzioni scadenti, ma non è proprio il caso di costringere l'ascoltatore a sforzarsi per riuscire a captare qualcosa!

Contatti: E-Mail blackswan666@libero.it Web Site http://doominhated.135.it
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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