Copertina 9

Info

Past
Anno di uscita:1996
Durata:26 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. OPTIMIST OR PESSIMIST
  2. MATRICIDE
  3. IN MEMORY
  4. SILENT HEDGES/DOUBLE DARE
  5. THE SORROWED MAN

Line up

  • Warrel Dane: vocals
  • Jeff Loomis: guitars
  • Pat O'Brien: guitars
  • Jim Sheppard: bass
  • Van Williams: drums

Voto medio utenti

Ok, i Nevermore con il passare degli anni si sono affermati come una delle più carismatiche, innovative, amate ed imitate band degli ultimi anni per quel che riguarda l'affollato panorama metal globale, divenendo così una vera e propria istituzione. Si è fatto un gran parlare di album come "Dead Heart In A Dead World", "Dreaming Neon Black" o "The Politics Of Ecstasy", che di fatto rappresentano la summa della concezione e dell'espressione musicale del gruppo di Seattle, ma pochi conoscono o posseggono "In Memory", oggetto di questa recensione: si tratta di un EP edito nel 1996, una sorta di antipasto a "The Politics Of Ectsasy" uscito nell'arco dello stesso anno, composto da solamente cinque tracce che però non andranno incluse nell'allora imminente full length. Ma si tratta di brani che nulla hanno da invidiare a quelli contenuti negli album in studio successivi, e ben si comprende la volontà del gruppo di conservare e consegnare ai propri fans queste cinque canzoni: i Nevermore ci regalano cinque perle, cinque diamanti che risplendono di luce propria e che non meritano di essere perduti. C'è aria di cambiamento, la band si è evoluta spaventosamente a livello sia tecnico sia di songwriting, discostandosi dalle sonorità acerbe del debutto "Nevermore", mettendo in mostra la direzione che verrà da loro intrapresa: i pezzi assumono una piega maggiormente composita, gli assalti di matrice thrash si alternano con arpeggi e rallentamenti da brivido, la chitarra di Loomis si libera del guinzaglio dell'immaturità e esibisce una notevole perizia tecnica e un gusto al di sopra della media e Dane dimostra di aver imparato a gestire meglio la propria voce, con un'interpretazione decisamente notevole. Spettacolare il medley di "Silent Hedges/Double Dare" dei Bauhaus, rielaborate e filtrate dalla spiccata personalità del gruppo, che non si limita a suonare i pezzi con maggiore pesantezza o velocità (come accade per la maggior parte delle cover eseguite da gruppi metal), ma li trasforma in qualcosa di completamente differente secondo quello che è lo stile del quintetto di Seattle. Insomma, il bozzolo dei Sanctuary si è ormai dischiuso, dando vita ad una farfalla stupenda chiamata Nevermore, ormai pronta a spiccare il volo. "Optimist Or Pessimist", "Matricide", "In Memory" (forse l'apice di questo EP), "Silent Hedges/Double Dare" e "The Sorrowed Man": cinque pezzi, cinque piccoli capolavori, nessun filler, un'emozione lunga 26 minuti dopo i quali vorreste che il disco non fosse già finito.
Da qui in poi l'ascesa dei Nevermore è stata inarrestabile, fino alla consacrazione definitiva con "Dead Heart In A Dead World". Ma questa è un'altra storia, di cui avremo modo di parlare in seguito.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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