Copertina 8

Info

Past
Anno di uscita:1980
Durata:43 min.

Tracklist

  1. HEATSTROKES
  2. BEDSIDE RADIO
  3. COME ON
  4. STREAMER
  5. SHY KID
  6. TOKYO NIGHTS
  7. LADY DOUBLE DEALER
  8. FIRE
  9. NO WAY
  10. BACKSEAT ROCK'N'ROLL

Line up

  • Marc Storace: vocals
  • Tommy Kiefer: guitars
  • Fernand Von Arb: guitars
  • Chris Von Rohr: bass
  • Freddy Steady: drums

Voto medio utenti

E' incredibile come uno Stato così piccolo che rappresenta una fetta direi insignificante del mercato dell'heavy metal abbia dato i natali a band che, forse proprio in virtù della loro provenienza geografica, vengono puntualmente snobbate dall'ascoltatore medio. I primi a venirmi in mente sono i Coroner, accompagnati da Celtic Frost e dai Krokus, questi ultimi oggetto di questa recensione. Peccato, perchè si tratta di band che comunque hanno dimostrato di avere personalità da vendere, molto spesso più di tanti altri gruppi blasonati.
"Metal Rendez-Vous" esce nel 1980 e si tratta di un disco hard rock che vede nel sound degli AC/DC la maggiore fonte di ispirazione, tra riff di chitarra carnalmente bluesy e la voce roca e stridula di Marc Storace. Tutto ciò autorizzerebbe a pensare che i Krokus non abbiano nulla di originale, ed in parte è vero: se le coordinate stilistiche su cui si muove la band sono molto vicine a quelle dei fratelli Young, nulla toglie che le canzoni che vanno a costituire questo "Metal Rendez-Vous" siano ottimamente scritte e posseggano la giusta miscela di hard rock viscerale e melodia orecchiabili ed accattivanti: canzoni come "Heathstrokes", "bedside Radio", "Lady Double Dealer", "Fire", "Tokyo Nights", "Shy Kid" sono pezzi che coinvolgono, esaltano, che ti fanno muovere le gambe e sculettare, proprio come i pezzi degli AC/DC. Il lentone di rito "Streamer" non sarà all'altezza di "Screaming In The Night", ma elargisce emozioni ed energia, partendo dapprima soffusa su un arpeggio mozzaffiato per poi rinvigorirsi sul chorus. Dieci tracce per tre quarti d'ora di hard rock da sparare a volumi ai limiti della soglia del dolore per potersi esaltare saltando in giro per la stanza schitarrando qua e là su una gamba sola seguendo il Verbo secondo Angus. Il lavoro alla chitarra di Tommy Kiefer e Fernando Von Arb affonda le proprie radici nel blues più vero e carnale, fatto di pentatoniche e sudore, nonchè di un'espressività e passionalità che nulla ha da invidiare ai fratelli maggiori AC/DC. Ciò che però li distingue dal gruppo australiano è l'efficacia e la ruffianaggine delle loro melodie, che colpiscono inesorabilmente al primo ascolto anche l'orecchio più distratto, imprimendosi a fuoco sulla corteccia cerebrale e non abbandonandola più.
Difficile dire quale tra "Metal Rendez-Vous" ed "Headhunter" sia il vero capolavoro dei Krokus, di certo il primo risente maggiormente dell'influsso dei canguri più amati dai metallari di tutto il globo, ma possiede una carica di fondo che a parer mio lo rende unico e speciale. Un disco che non può mancare nella collezione di dischi di ogni rocker che voglia definirsi tale e che testimonia come troppo spesso i Krokus vengano definiti erroneamente un gruppo hard rock di seconda categoria.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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