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Info

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Anno di uscita:1987
Durata:37 min.
Etichetta:SPV / Steamhammer

Tracklist

  1. FORBIDDEN REALITY
  2. NEMESIS
  3. FIGHT (TO STOP THE TYRANNY)
  4. THE LAST MAN
  5. ASSASSIN
  6. HOLY TERROR
  7. BULLETS
  8. SPEED OF LIGHT

Line up

  • Robert Gonnella: vocals
  • Dinko Vecic: guitars
  • Lulle: bass
  • Scholli: guitars
  • Psycho Danger: drums

Voto medio utenti

Avevano quattordici/quindici anni Micha (chitarra), Psycho Danger (batteria) e Lulle (basso) quando formarono, in quel di Düsseldorf il primo nucleo degli Assassin. La cosa curiosa è che scelsero questo nome per vari motivi; oltre al carattere scioccante di un monicker del genere, come i clichè dell'epoca imponevano, la scelta dei tre fu determinata dall'iniziale, dato che la "a", essendo la prima lettera dell'alfabeto, permetteva alla band di essere sempre nelle prime posizioni sui cataloghi di vendita di etichette e negozi, richiamando molta più attenzione. Scelta ben poco "poetica", certo, ma che comunque portava con sè un dubbio da sciogliere: Assassin da intendere semplicemente come "assassino" o vi era qualche riferimento all'organizzazione segreta islamico-sciita, conosciuta anche, se la memoria non mi inganna, come "Order of the Hashishim". La band tedesca non risolse mai l'enigma, e anzi giocò sopra questo duplice significato per far parlare di sè.
La formazione degli Assassin subisce importanti variazioni, prima con l'ingresso del secondo chitarrista Dinko, conosciuto da Lulle nel 1984, poi con l'uscita di Micha, impegnato con il servizio militare, sostituito da Scholli, raccattato dai quattro con un annuncio sul giornale. Alla rivoluzionata line-up andò subito dopo ad aggiungersi Robert Gonnella, decretando la definitiva formazione che andò ad incidere i due demo "Holy Terror" dell'agosto 1985 e "Saga of Nemesis" del 1986. Il primo demo in pochi mesi vendette circa 500 copie, arrivando nelle mani della americana King Classic Records, che cercò di mettere sotto contratto gli Assassin; ma la band preferì aspettare, e registrò il secondo demotape, in soli tre giorni nell'aprile 1986 (vendute circa 600/700 copie, a detta della band). Nonostante i due demo all'attivo ed un seguito abbastanza notevole per una giovane band senza contratto, gli Assassin non fecero date dal vivo sino al settembre del 1986 (con i Deathrow), mese, tra l'altro, che fruttò alla band il contratto tanto atteso sotto SPV/Steamhammer. Eccoci così arrivare al debutto discografico, "The Upcoming Terror", registrato nel novembre del 1986 e uscito verso la fine del gennaio 1987.
Musicalmente le otto tracce di questo lavoro sono su terreni del thrash tedesco canonico, anche se non mancano spunti NWOBHM, come nella venomiana introduzione di "Forbidden Reality" o sparate quasi crossover. La produzione, pur essendo un prodotto realizzato con un budget limitato, è abbastanza buona, tranne forse che per le chitarre un po' in secondo piano. Nel complesso gli Assassin propongono un songwriting abbastanza minimalista, ma di grande impatto, basato su sfuriate tipicamente thrashy, alternate a momenti ragionati e candenzati, come emerge sin dalla opener. La voce urlata di Robert Gonnella spicca per aggressività, pur non reggendo il confronto, in termini di violenza, con i compatrioti Mille Petrozza e Tom Angelripper, rispetto ai quali Gonnella preferisce però uscite sguaiate in stile Exodus (basti sentire la bella "Nemesis", dalle linee vocali molto alla Baloff).
"The Upcoming Terror" vanta otto tracce abbastanza varie tra loro, tra cui alcuni pezzi davvero belli quali "Fight (To Stop the Tyranny)" o la celeberrima ultra-fast "Bullets", divenuta uno dei classici per eccellenza del repertorio degli Assassin. Merita una menzione particolare anche l'omonima "Assassin", nella quale i cinque tolgono il piede dall'accelleratore, aprendo il brano addirittura con parti acustiche, per poi continuare con un anthemico mid-tempo dalla carica travolgente e micidiale, specie nel memorabile refrain.
Sia chiaro, "The Upcoming Terror" non è un disco particolarmente innovativo, ma resta ugualmente un grande album, che rappresenta bene un sound che oggi non esiste più. All'uscita del disco seguirono numerose date dal vivo, ad Amburgo come a Rotterdam, di spalla a gruppi quali i Violent Force o a vere e propri nomi portati della scena di quegli anni, come Crimson Glory e Celtic Frost, assieme in un concerto a sopresa nella Düsseldorf del 1987. Da allora la carriera degli Assassin cominciò a decollare, pur senza raggiungere altezze vertiginose, ma a sufficienza da permettere ai cinque di guadagnare una fama considerevole, in patria come negli States. Seguiranno cambi importanti di line-up ed un secondo album, "Interstellar Experience" che rappresenta una netta evoluzione del sound della band tedesca ed una considerevole maturazione nel songwriting; ma di tutto questo parleremo meglio nel recensione del secondo disco, uscito nei primi mesi del 1988...
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa
capolavoro

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