Copertina 6,5

Info

Demo
Anno di uscita:2007
Durata:33 min.

Tracklist

  1. OUTRO
  2. KILL GROOVE
  3. THE WAIT
  4. THAT'S RIGHT
  5. INTRUDER
  6. YOU SINK
  7. THIS IS YOUR WORLD (AND YOUR LIFE)
  8. DAMNED FATE
  9. DIVINE CALL
  10. DEAR ENEMY

Line up

  • Woodstock: vocals, guitar
  • Frankie-29: bass
  • Giallo: drums

Voto medio utenti

Dei Salice Cried avevamo già parlato qualche tempo fa in occasione del loro apprezzabile demo intitolato “Herd”, uno spaccato di grunge piuttosto devoto al suo spirito primigenio e assai genuino nella sua esposizione.
Questo “That’s right...” conferma su di una distanza maggiore e quindi in forma ancora più consolidata le buone impressioni riscontrate nel summenzionato dischetto dimostrativo, chiamando in causa nuovamente Melvins e Nirvana come modelli ispirativi fondamentali, senza peraltro scadere in un’acritica citazione delle loro caratteristiche basilari.
Ciò non significa che i Salice Cried siano particolarmente originali ed è proprio questo, ancora una volta, l’aspetto che si può migliorare (anche se qualcosa è già stato fatto, rispetto alla prova precedente), ma l’esibizione del terzetto campano convince in buona misura grazie ad una qualità non sempre così facile da rintracciare nelle molte bands ancora oggi in qualche modo influenzate dai crismi fondamentali del Seattle sound: una vocazione autentica e assai competente nei confronti di quei suoni così tanto controversi (non so quanti altri stili musicali siano stati in grado di istigare sentimenti così prepotenti e diffusi d’amore e odio!), che non ti fa mai pensare ad una manifestazione artistica affettata o fastidiosamente imitatoria (e tra l’altro nemmeno troppo “comoda” visto che oramai ispirarsi alla versione meno “contaminata” del genere non appare una scelta particolarmente “cool”!).
Tra squarci di rabbia e inquietudini caliginose, nei quali fa capolino talvolta un pizzico d’attitudine stoner (penso ad alcuni riflessi dei Kyuss più istintivi), “That’s right...” propone dieci brani abbastanza ben concepiti, con il nichilismo malinconico di “The wait”, il pathos sofferto e ipnotico della title-track, l’andamento strisciante e minaccioso di “This is your world (and your life)” e poi ancora le traiettorie plumbee di “Divine call”, che emergono per intensità espressiva e capacità coinvolgente da una comunque discreta validità complessiva.
Come accennato, non sono in grado di valutare quante siano le reali possibilità d’affermazione per un gruppo che non si lascia sedurre dall’evoluzione che il grunge ha subito in questi ultimi anni, riuscendo a conservare, grazie a questa “mutazione”, una certa “forza attrattiva” nei gusti delle “nuove” generazioni, ma a me questi Salice Cried continuano a non dispiacere affatto.

Contatti: E-mail: il-14@libero.it - Web Site: www.salicecried.tk
Recensione a cura di Marco Aimasso

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