Copertina 6,5

Info

Demo
Genere:Black Metal
Anno di uscita:2007
Durata:15 min.

Tracklist

  1. INTRO
  2. MELANCHOLY
  3. TOTALLY DEAD
  4. HUMAN SORROW IS THE FOOD OF GOD

Line up

  • Decrepit: guitars
  • Volcano: drums, vocals
  • Crast: guitars
  • Erosive: bass

Voto medio utenti

Trovo sempre azzeccato che un gruppo appartenente all'area black metal scriva canzoni dedicate a elementi di spicco della propria terra. E sogghigno sempre di gusto quando mi capita di ascoltare band latino-americane che parlano di freddo e ghiaccio, oppure di gente proveniente dall'est Europa imbevuta fino alla testa di ideali celtici o roba del genere. Sei rumeno? Parla di Vlad Tepes e della Transilvania! Sei brasiliano? Parla di... ehm, in effetti le spiagge di Ipanema non fanno particolarmente black metal. E se invece sei siciliano? C'è stato un tempo in cui la scena estrema di questa bella regione pullulava di gruppi di un certo interesse, ma negli ultimi anni questo formicolio sembra essersi quasi del tutto sopito. Fortuna che ogni tanto qualche sorpresa spunta fuori dal nulla, come nel caso dei Velchans che si ispirano a una delle attrattive più spettacolari della loro terra: il vulcano attivo più grande d'Europa. Un fenomeno che riporta alla mente antiche leggende di fiamme divine che cadono dal cielo... peccato, perché dai titoli delle canzoni non mi sembra di vedere ripreso nei testi questo bel tema. Il black metal dei Velchans è piuttosto canonico e lineare, attestandosi su una durata di poco più di dieci minuti (se si esclude l'eterea introduzione). I tempi sono quasi sempre veloci, con un'impostazione classica nel riffing bicorde di Decrepit e Crast accompagnato dai blast beat di Volcano. Gli unici momenti ricercati sono i rallentamenti che si insinuano improvvisamente, portando la musica quasi a scomparire per poi espoldere nuovamente. E' in questo momenti che escono alcune soluzioni interessanti, come il giocare insistito sui piatti del batterista che mi ha riportato alla mente altri lavori della scena nostrana, come i recenti Melencolia Estatica. L'approccio vocale non apporta alcun elemento di novità, adagiandosi su uno screaming sì ferale, ma anche freddo e impersonale. Tutte queste caratteristiche hanno il loro apice nella conclusiva "Human Sorrow Is The Food Of God", che parte con un ottimo riff alla Taake e si evolve in maniera più variegata rispetto alle tracce precedenti. "Velchans" può essere un buon punto di partenza, ma il gruppo non si può esimere dal cercare di rendere più appetibile la proposta... perché di carne al fuoco finora ne è stata messa il minimo indispensabile!

Contatti: Email: velchans@email.it
Web Site: http://velchans.altervista.org/index.htm
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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