Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2002
Durata:56 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. SOUL OF THE BEAST
  2. WHEN WORLDS COLLIDE
  3. SLEEP OF THE DEAD
  4. STAND, SENTINEL
  5. LIFE
  6. WARRIOR SPIRIT
  7. MYSTIC WINGS
  8. LOVE IS PAIN
  9. EARTH MAKER
  10. SOUL TO SOUL

Line up

  • John West: vocals
  • Chris Caffery: guitars
  • "Metal" Mike Chlasciak: guitars
  • Kevin Chown: bass
  • Lonnie Park: keyboards
  • Bobby Jarzombek: drums

Voto medio utenti

Continuano i solo projects dei vari membri dei Royal Hunt: dopo i Cornerstone del bassista Steen Morgensen ed il nuovo del mastermind Andrè Andresen "Black on Black", arriva anche l'indiano John West a far sentire la propria voce (e che voce!) in capitolo con il terzo album della sua carriera solista, che segue "Mind Journey" del '97 e "Permanent Mark" del '98. Nella cover si vede West vestito da nativo americano, e non a caso, giacchè proprio dalla sua origine indiana il cantante trae l'ispirazione per il concept che sta alla base di "Earth Maker". Attraverso le dieci tracce che compongono il disco, viene narrata la storia dell'antico spirito "Shenandoah" e del suo viaggio mentale attraverso lo spazio e il tempo, alla ricerca dell'Earth Maker. Essendo le canzoni legate da un indissolubile filo comune, mi sembra superfluo stare a soffermarsi sui singoli episodi, piuttosto mi preme sottolineare innanzitutto la qualità elevata delle songs, costruite su un'heavy metal sinfonico, in cui viene dato grande rilievo alle tastiere (appunto) di Lonnie Park, e in secondo luogo una prestazione di tutta la band davvero sopra le righe. Questa caratteristica fornisce compattezza e solidità al suono, e fa sì che il lavoro risulti quello di una vera band ; d'altronde quando i nomi coinvolti sono Chris Caffery (Savatage per chi non lo sapesse...), Mike Chlaschiak e Bobby Jarzonbek (Halford) e Kevin Chown (Artension) si può star tranquilli che la qualità e l'esperienza sono di casa. La prestazione di John West si mantiene su ottimi livelli per tutta la durata del disco, ma raggiunge il climax su atmosfere più rilassate, come ad esempio in "Soul To Soul" (il pezzo più bello a mio avviso), e "Mystic Wings", pezzi nei quali emerge tutto il sentimento profuso da John in questa storia sui nativi americani, che evidentemente deve averlo coinvolto parecchio. E' inoltre da segnalare un bel duello a base di tasti d'avorio su "When Worlds Collide", ad opera di due maestri indiscussi dello strumento quali Andrè Andersen (poteva mancare?) e Vitalij Kuprij. Ho apprezzato in particolare la scelta di dare ai pezzi un taglio molto dinamico: sfuriate di chitarra abbinate ad una sezione ritmica terremotante, si alternano piacevolmente a stacchi tastieristici dal sapore progressivo ed a soli caldi e pieni di feeling. Scelta azzeccata questa, per esprimere al meglio l'idea di viaggio che sta dietro al concept del disco. "Earth Maker" è un disco che va ascoltato tutto d'un fiato, che fa finalmente un uso intelligente della tecnica, volta a costruire canzoni potenti e d'impatto. Certo non si tratta di un capolavoro da tramandare ai posteri, ma fa venire voglia di riascoltarlo più volte, e quanti albums in questo momento si possono fregiare di tale titolo?
Recensione a cura di Andrea 'Spider' Brunazzo

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.