Copertina 7

Info

Anno di uscita:2006
Durata:28 min.

Tracklist

  1. HELL'S ALLEY
  2. SHIVERS
  3. I'M LEE
  4. LIPSTICK
  5. KILL FOR LOVE
  6. THE WARRIORS

Line up

  • Igor Piattesi: vocals
  • Marco Campoli: guitar
  • Simone Lama: drums
  • Fungo: bass

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I Vicolo Inferno provengono dalla zona di Imola e suonano un hard rock rivestito da una scintillante cromatura metallica, ma il bolide che pilotano sembra stentare un po’ nelle partenze “a freddo”.
Impiega, infatti, 6 minuti scarsi per cominciare a carburare, il tempo che dura la deboluccia title-track, contraddistinta da una vaga rimembranza di marca Metallica nel riff portante (“Enter sandman”) e complessivamente abbastanza anonima.
Anche la semi-ballad “Shivers” parte in sordina, ma poi la linea melodica cresce in maniera “subdola”, raggiunge un’intrigante forma compiuta e fa sbiadire quasi del tutto il ricordo di un’apertura “da rivedere”, dando inizio alla strategia di seduzione.
A completare l’attività di persuasione giungono dapprima le poderose parabole di torrido blues dalle matrici “sudiste” che solcano “I’m Lee” (bello e adeguatamente “sofferto” il guitar solo ed a clamorosa “pesa rapida” il refrain) e subito dopo, con una forza persino lievemente superiore, le scorrerie sulle preziose piste del class metal “d’autore”, sfoggiate, con apprezzabile personalità, nei brani “Kill for love” e “The warriors”, con il primo vincitore al photofinish del titolo di “best number” del cd, e il secondo, più cadenzato e leggermente meno coeso, ad inseguirlo da vicino.
E’ necessario, per finire, spendere alcune parole d’elogio anche per “Lipstick”, un piacevole diversivo dall’anima “rockeggiante”, dove fa capolino addirittura qualcosa del lirismo magnetico degli U2, in una traccia intensa, compatta e d’immediata fruibilità.
Il livello tecnico della band è piuttosto sostanzioso, la sezione ritmica è solida, la chitarra vibrante e “mordace”, mentre la voce è decisa e versatile, anche se non le farebbe male un incremento nel controllo della tonalità.
In sede di bilancio, i Vicolo Inferno, bravi e preparati, tra congrui “alti” e taluni minimi “bassi”, ci propongono un’autoproduzione (a proposito, buona la registrazione e gradevole la sobria estetica del packaging) ricca di spiragli interessanti, la quale consiglia di selezionare “saggiamente” gli aspetti migliori della loro vena artistica e su questi continuare a lavorare … la prossima volta il motore deve girare senza “esitazioni” sin dall’accensione e le sue prestazioni globali dovranno essere maggiormente ottimizzate, in modo tale da poter essere ancor più competitivi nel Gran Premio della discografia (inter)nazionale.

Contatti: Web Site: www.vicoloinferno.it
Recensione a cura di Marco Aimasso

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