Copertina 5,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2002
Durata:34 min.
Etichetta:Mighty Music

Tracklist

  1. ANGEL EYES
  2. IN FRONT OF TURMOIL
  3. OUT OF TOUCH
  4. CONFRONTATION ZONE
  5. VICTIMIZED
  6. MY KINGDOM ARISE
  7. AWAY WITH SKIES
  8. UNADAPTED
  9. SOUL SALE

Line up

  • John: vocals
  • Rico: bass
  • Kraen Maier: guitars
  • Asmus: guitars
  • Lukas Maier: drums

Voto medio utenti

La Danimarca ha da tempo smesso di essere uno dei punti di riferimento della scena estrema europea: la situazione odierna presenta purtroppo solo dei miseri tentativi di riprodurre sonorità portate avanti da gruppi di ben altro spessore, con risultati chiaramente poco incisivi. C'è chi si sposta maggiormente su proposte brutal di stampo americano (come i Panzsrchrist ad esempio) e chi invece si dedica anima e corpo ad inseguire vanamente il trend death/thrash che ha in questi anni ha conseguito clamorosi successi ed altrettante clamorose ripensamenti. I Sacrificial rientrano senza mezzi termini in questa seconda categoria: tale è la loro devozione ai mostri sacri nati in terra svedese, che veramente si rischia di confonderli continuamente ora con gli ultimi At The Gates, ora con i primi Soilwork, senza però trovare nè la perizia tecnica nè la violenza di esecuzione dei due gruppi sopra elencati. La sensazione, fastidiosa e perdurante, che permea tutte e 9 le canzoni di questo lavoro, è quella di trovarsi di fronte a dei Carnage Forge scarburati e privi di mordente, sensazione peraltro acuita da un lato dal suono potente ma grezza delle chitarre e dall'altro dalla voce di John, autentico clone del dotato Jonas Kjeligen. Certo diversi momenti interessanti non mancano, anche perché è difficile comporre pezzi veramente brutti quando si suona un genere così trascinante per definizione. Eppure i Sacrificial si impegnano a fondo anche in questo, con il risultato di affiancare a pezzi tutto sommato piacevoli, qual ad esempio la cadenzata e rocciosa "Out Of Touch", canzoni dall'incedere assolutamente inconcludente (una su tutte la tristissima "Away With The Sky", rovinata da un riff terribilmente irritante nel suo riferimento continuo a "Blinded By Fear"). Pollice tutto sommato verso per il gruppo danese, che devo ancora crescere sia in capacità esecutiva che in personalità. Possiamo tranquillamente passare oltre.

Recensione a cura di Roberto 'Robbyy' Corbatto

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