Copertina 6,5

Info

Demo
Anno di uscita:2004
Durata:36 min.

Tracklist

  1. THE AGE OF CHRIST
  2. LORDS OF MERCY
  3. THE MAN THAT RIDE THE PAST ERASING THE REMEMBRANCE

Line up

  • Cynar: vocals
  • Drugo: guitars
  • Valerio: guitars
  • BJ: bass
  • Pinna: drums

Voto medio utenti

Interamente registrato durante una unica studio session il 29 novembre scorso, "Heavy Drunken Doom" rappresenta il primo demo dei capitolini Doomraiser, formazione nata nella primavera del 2003 e, come facilmente intuibile, devota al doom più genuino e intransigente. 3 i brani che compongono la prima esperienza in studio della band, la quale vanta la presenza in formazione di musicisti dalle varie passate e attuali esperienze, a partire dal basso di BJ, già nei IV Luna e Loosin'o'Frequencies, dalla voce di Cynar, già batterista dei Wizard, fino alla chitarra di Valerio, impegnato anche con gli sludge/stoners Green Sasquatch. I 36 minuti che compongono il presente demo CD si muovono lentamente su territori classic doom, ben impersonando i più fondamentali standard dettati dai master Saint Vitus, Cathedral e Trouble, il tutto interpretato in maniera genuina e vivamente sentita da parte dei 5 ragazzi, accomunati sotto il nome Doomraiser dalla stessa grande passione verso il Doom. Riff lenti e minimalisti si ripeto e inseguono per tutta l'elevata durata media di ciascun pezzo, trascinati dall'incedere granitico e altrettanto ossessivo della sezione ritmica, esaltante e coinvolgente, ottimo supporto per le chitarre di Drugo e Valerio, davvero valide in fase ritmica, un po' meno in quella solistica, decisamente da rivedere e migliorare. Le limitate apparizioni da protagonista delle chitarre non convincono infatti per gusto e interpretazione, in brani nei quali a dire la verità il ruolo da protagonista viene rivestito dagli ottimi (anche se non originalissimi) riff i quali catalizzano decisamente l'attenzione dell'ascoltatore. Accostabile ai più moderni Electric Wizard o Reverend Bizarre, i Doomraiser miscelano in buone dosi diverse influenze, ora incisive e aggressive, ora lisergiche e più sognanti, come nella conclusiva (episodio di certo migliore del demo) "The Man That Ride The Past Erasing The Remembrance", nei cui 13 minuti è possibile comprendere tutta la validità e qualità della proposta musicale della giovane band. Se il discorso si esaurisse al livello strumentale, ben poco, oltre a quanto già detto, da commentare, ma capitolo a sé merita il discorso vocale che lascia davvero l'amaro in bocca sulla qualità complessiva dell'intero lavoro. Dalla timbrica alla capacità tecnico/interpretativa, l'operato di Cynar non convince affatto lasciando perplesso l'ascoltatore anche dopo successivi ascolti. Un vero peccato ma dettaglio quello vocale di certo non trascurabile e che non permette di godere appieno delle belle idee offerte in questa prima prova. Una band genuina da tenere senz'altro d'occhio e dalla quale spero possano arrivare conferme sempre più convincenti.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

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