Con "Necrotechnology" tornano i Death Mechanism, thrash band di Verona creata dall'ex O.D.O. Alessandro Pozza. Il precedente democd non mi aveva esaltato particolarmente, ad essere sincero, e l'avevo recensito con una stiracchiata sufficienza. Era però un lavoro realizzato con una line-up provvisoria e con un budget basso, dal quale si carpivano buone idee, ma anche alcune imprecisioni esecutive. Con questo "Necrotechnology" i Death Mechanism fanno un buon salto in avanti, realizzando un prodotto assolutamente più professionale, sia in fase di produzione che di confezione. Si tratta infatti di un lavoro registrato ai Remaster niente meno che da Tony Mad (White Skull) e Nick Savio, e la loro esperienza si fa sentire eccome, nonostante avrei preferito personalmente un suond più retro e meno artificiale, specialmente per quanto riguarda la batteria, triggerata un po' inumanamente. Per quanto riguarda le canzoni non ci discostiamo dal thrash metal più violento di classica derivazione tedesca; pochi e feroci riff, batteria a folli velocità e cantato sporco nello stile dei migliori Petrozza o Schmier. Niente di nuovo sotto i ponti, sia chiaro, ma questo "Necrotechnology" si presenta come un buon prodotto per i die-hard fans del thrash europeo più ortodosso; è proprio il suo contenere i clichè più abusati del genere, anche a livello di tematiche (catastrofismo atomico, Chernobyl, guerre, sperimentazione, etc...), che farà la gioia dei più incalliti sostenitori del genere, tra i quali mi ci metto anch'io. Ottima è la title-track, ma non da meno "War Mechanism" o la conclusiva "Fusion-Man-Weapon"; pur non cambiando di molto registro, i Death Mechanism offrono un buon demo che non annoia affatto e che ci fa spaccare la testa contro il muro per l'headbanging, spingendoci anche a qualche riflessione grazie all'approccio dei testi.
Insomma, un grande passo in avanti, complimenti! THRASH ON!

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