I - Between Two Worlds

Copertina SV

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2006
Durata:42 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE STORM I RIDE
  2. WARRIORS
  3. BETWEEN TWO WORLDS
  4. BATTALIONS
  5. MOUNTAINS
  6. DAYS OF NORTH WINDS
  7. FAR BEYOND THE QUIET
  8. CURSED WE ARE

Line up

  • Abbath: vocals, guitars
  • Ice Dale: guitars
  • T.C. King: bass
  • Armagedda: drums

Voto medio utenti

Non passò molto tempo dallo scioglimento degli Immortal, prima che venisse annunciato il ritorno sulle scene del mastermind Abbath con il suo nuovo progetto. Per il quale non aveva semplicemente deciso di reclutare qualche talentuoso musicista semisconosciuto, ma bensì di formare un vero e proprio supergruppo mettendo insieme membri di altre band della scena norvegese. Fanno infatti la loro comparsa su "Between Two Worlds" il chitarrista degli Enslaved, l'ex bassista dei Gorgoroth e l'ex drummer degli stessi Immortal.
Ma i rimandi non finiscono qui: gli I sono fieri delle loro origini e non fanno nulla per nascondere l'amore di Abbath per i Motorhead (che Abbath va in giro ad omaggiare con una tribute band) e soprattutto per i Bathory e il compianto Quorthon, che vengono ringraziati praticamente per tutta la durata dell'album e non solo nella dichiarata "Far Beyond The Quiet". D'altronde, e questa è un'altra sorpresa, l'autore dei testi è un certo Demonaz che non ha mai nascosto la sua ammirazione nei confronti della seminale band svedese.
Prendete ora tutti i nomi di cui abbiamo parlato, mescolateli insieme e otterrete una definizione pressoché accurata di cosa sia "Between Two Worlds". Non fatevi ingannare dalla scanzonata opener, che sa di black'n'roll piuttosto canonico! Le restanti tracce sono tutte pregne di quella epicità che i fan degli Immortal si erano abituati a sentire all'epoca del capolavoro "At The Heart Of The Winter", accompagnate dal talento chitarristico di Ice Dale che sfodera una prestazione maiuscola sia nella creazione del riffing che nell'esecuzione di lead e assoli dal sapore rockeggiante che aggiungono molto al sapore melodico dell'intera opera.
Certamente non si tratta di black metal in senso canonico: i tempi sono sempre piuttosto rilassati e il focus è sul coinvolgimento e sulla malinconia, piuttosto che nell'aggressione fine a sé stessa. Per i nostalgici la voce di Abbath è sempre in forma, nonostante qualche caduta qua e là in cui sembra mostrare i segni del tempo a causa di qualche sforzatura. Se state facendo il conto alla rovescia in attesa della reunion degli Immortal, questa superband troverà certamente il modo di aiutarvi a ingannare il tempo.

P.S.: il senza voto è dovuto al fatto che le tracce divise per il blocco della pirateria non mi hanno permesso di valutare completamente l'album, ma sono sicuro che riuscirete comunque a capire il valore di quest'opera.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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