Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:42 min.
Etichetta:Earache
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. A SURVEY
  2. THE EXPULSION
  3. SINS OF OMISSION
  4. ...BUT A MEMORY
  5. MAUSOLOS
  6. CURTAINRAISER
  7. MANDAUGHTER
  8. NEBOLOUS TERMINI
  9. CONE

Line up

  • Paul Mozart Bjørke: vocals, bass
  • Øyvind Sundstrøm: guitars
  • Patrick Scantlebury: guitars, synth
  • Stein Erik Svendheim: drums

Voto medio utenti

Non c'è che dire, il 2005 è iniziato proprio bene, se non altro per ciò che riguarda le uscite discografiche!! Ultimamente mi è capitato di recensire alcuni cd molto interessanti della Alveran Records, tutti più o meno legati al filone emo o a quello metalcore, mentre oggi mi sono trovata ad ascoltare questo "The sense apparatus" dei Frantic Bleep, una band che non avevo mai sentito nominare e che ha rappresentato per me una gran bella scoperta. Questo quartetto norvegese (proveniente dalla città di Kongsvinger) si è formato poco più di tre anni fa e ha all'attivo un solo demo, intitolato "Fluctuadmission". Il loro debut è un ottimo esempio di avantgarde music che definirei "sognante e aggressiva", visto che entrambe queste componenti la caratterizzano fortemente. Per semplicità si potrebbe parlare di prog, ma si tratta di un prog molto sui generis, che potrà piacere anche a chi non ha molta confidenza con questo stile. In realtà descrivere il sound dei FB non è un compito facile, perché i loro brani sono così vari e diversi l'uno dall'altro che non si riesce a "inquadrarli" tutti attraverso semplici definizioni. Credo quindi che il modo migliore per darvi un'idea di quello che i quattro sono capaci di combinare sia di dirvi che sembrano ispirarsi a una miriade di gruppi con ben poche cose in comune, come ad esempio Death, Anathema, Arcturus, Cynic e Alice in Chains!!! Il bello è che queste influenze danno vita a sonorità estremamente piacevoli, che nonostante la complessità non appaiono mai come qualcosa di cervellotico o poco comprensibile. I nove pezzi inclusi nell'album sono contraddistinti da strutture molto dinamiche ed elaborate, ma nonostante ciò riescono lo stesso a fare presa sull'ascoltatore, grazie soprattutto alle bellissime linee melodiche che sono un po' il trademark della band. Insomma, ancora una volta la Norvegia ci propone una formazione dalle indubbie capacità, ma soprattutto originale, che probabilmente farà parlare parecchio di sé in futuro. Dieci anni fa molti rimasero incantati dalla musica dei grandissimi Arcturus, forse una delle cose migliori che la scena extreme metal abbia mai generato, e proprio a quelle stesse persone suggerirei di avvicinarsi ai Frantic Bleep, perché credo che non ne rimarranno affatto deluse...
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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