Black Hole - Land Of Mystery (reissue)

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2006
Durata:74 min.
Etichetta:Andromeda Relix

Tracklist

  1. DEMONIAC CITY
  2. LAND OF MISTERY
  3. ALL MY EVIL
  4. BELLS OF DEATH
  5. BLIND MEN AND OCCULT FORCES
  6. SPECTRAL WORLD
  7. OBSCURITY IN THE ETHERAL HOUSE
  8. MIDNIGHT MADMAN (DEMO)
  9. MENTAL SHADOWS (DEMO)
  10. BLACK HOLE (DEMO)
  11. SPECTRAL WORLD (LIVE)

Line up

  • Robert Measles: bass, vocals, keyboards
  • Luther Gordon: drums
  • Nicholas Murray: guitars

Voto medio utenti

Sono stati sufficienti due demo tapes e un Lp a far diventare i Black Hole una delle formazioni maggiormente di “culto” dell’intero panorama musicale dell’heavy tricolore.
Soprattutto il loro debutto su lunga distanza pubblicato nel 1985 su etichetta City Record, divenuto ben presto quasi introvabile per poi acquisire valutazioni collezionistiche superiori al centinaio di dollari, li ha resi una di quelle band di cui molti parlano, citate spesso per dimostrare competenza e cultura enciclopedica specifica, ma che poi sono in pochi ad avere avuto l’occasione di conoscere approfonditamente.
Ebbene, ci ha pensato la consueta autorevolezza dell’Andromeda Relix (che aveva già licenziato, tra l’altro, anche il secondo lavoro dei veronesi, quel “Living mask” risalente al 1989 e rimasto inedito a causa dello scioglimento del gruppo fino all’encomiabile “rivelazione” nell’anno 2000) con questa splendida ristampa, ad agevolare tutti quelli che vogliono finalmente affrontare de visu questo piccolo misterioso capolavoro della cosiddetta Italian Way Of Metal degli anni ‘80.
“Land of mystery” è veramente un potente manifesto di doom/dark-sound arcano e primordiale, il quale, come si conviene ad una creatura delle tenebre, sugge la linfa vitale dall’anima tormentata di Black Sabbath, High Tide e Black Widow (ai quali si aggiungono anche i nomi meno noti di Dr.Z, Coven, Still Life, Necromandus, …), analogamente all’epopea oscura del prog-rock italico (Jacula, Antonius Rex, Balletto Di Bronzo, Goblin, Metamorfosi), la contamina con bagliori di sperimentazioni “cosmiche” e introspettive care a geni quali Schulze, Fripp e Hammill, e per ultimo s’impossessa dell’impatto epidermico del versante ossianico della N.W.O.B.H.M. (Witchfynde, Angel Witch, Witchfinder General, …), assorbendo da ogni situazione inquietudini, visioni esoteriche, cupezze sepolcrali e magie ancestrali, con un metabolismo capace di catalizzarne i flussi e trasfigurarli, piegandoli ad una sensibilità costantemente morbosa ma anche personale ed autentica.
Un’anamnesi artistica e concettuale che li accosta, dunque, alle esperienze di Death SS e Paul Chain Violet Theatre, con i quali il terzetto veneto condivideva interessi e attitudine, anche loro da annoverare sicuramente come suoi “cattivi” maestri e insieme rappresentare i principali sostenitori italiani di un suono che fortunatamente ancora oggi, nonostante i tanti “ciarlatani” del settore capaci di impressionare solo qualche ragazzino in cerca di trasgressione, ha i suoi degni rappresentanti (penso, ad esempio, ad Il Segno Del Comando, Northwinds, Witchcraft, …), tutti con un loro peculiare temperamento interpretativo, innescato in qualche modo da fondamenti comuni.
Come si può facilmente intuire dall’elevato numero di citazioni necessarie a descriverla, la musica dei Black Hole è “impegnativa”, nonostante l’apparente semplicità, “profonda” nelle sue sfumature e nella sintassi costitutiva, così come la voce del leader Roberto “Measles” Morbioli, spettrale, dominante, algida e a tratti sorprendentemente esile, tanto da risultare ad una prima impressione quasi “fuori posto”, sviluppa un incredibile fascino magnetico e le atmosfere pagane ed occulte evocate dalle sue maliose partiture sprigionano grande tensione emotiva e appaiono molto più conturbanti di tante innocue pantomime (credibili quanto Tom Cruise nel ruolo del vampiro Lestat in un celebre film di qualche anno fa!) alle quali avremmo assistito in seguito.
Non aspettatevi una produzione fragorosa o una qualche forma di snaturante rimasterizzazione, i responsabili dell’etichetta non sono, com’è noto, affatto degli sprovveduti e completano l’operazione di un reale recupero “storico” conservando intatte le sonorità crepitanti e squilibrate del vinile originale, a rammentare una stagione povera di mezzi ma ricca d’idee, di passione e di talento.
Insomma, questo cd, facendo uso di un assai naturale paragone cinematografico, è più facilmente accomunabile alle produzioni della Hammer, a quella di registi dal taglio visionario come Corman, Bava, Freda e Fulci o alle angosce degli sceneggiati “di paura” della Rai negli anni ’70, che non all’invadenza in Dolby Digital di troppi horror movies patinati dei periodi recenti e proprio come quelle pellicole ingegnose nonostante i budget irrisori, anche queste composizioni hanno le qualità per sconfiggere l’inclemenza del trascorrere del tempo, come del resto hanno già ampiamente dimostrato.
Tre brani in versione demo, contrassegnati da un aggiuntivo e ovvio incremento d’acerbità e una “Spectral world” catturata dal vivo completano una riedizione che come sempre potrete fare Vostra prendendo contatto con l’URL www.andromedarelix.com, un indirizzo da inserire immediatamente, se ancora non l’avete fatto, nei “favourites” del Vs. browser e da selezionare di frequente, come già fate con quello della Vs. webzine prediletta!
A conclusione di questa lunga e spero minimamente rivelatrice disamina vorrei ancora aggiungere alcuni estratti dal commento “programmatico” che Morbioli affidava alla copertina interna del 33 giri originale (e che s’intravede anche nel bel booklet di questo dischetto ottico), ad ulteriore dimostrazione della lucidità del pensiero che sosteneva il progetto: “Questo è il primo suggello di un’esperienza spiritica tendente all’evasione mentale da un mondo troppo carico di compromessi ed inganno. (…) Black Hole s’identifica con un qualcosa di oscuro e misterioso, come una meticolosa ricerca nei campi subconsci della nostra mente. Mistero come evoluzione, mistero come evasione. (…) Ogni riferimento demoniaco serve da parametro per mettere in guardia la società verso i mali che l’affliggono. Icasticamente vorrei difendere sin da questo primo Lp tutti i significati più puri di questa condotta esistenziale mediati ad esperimenti di sublimazione mentali di fenomeni metafisici, giacché si va sempre più perdendo il gusto della scoperta e ricerca oscura mediante il proprio interiore.
Fedelmente Robert Measles.”
Recensione a cura di Marco Aimasso

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