Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:49 min.
Etichetta:Small Stone
Distribuzione:Brainstorm

Tracklist

  1. A BETTER LIFE
  2. HAIL MARY
  3. THIS AIN'T NO GAME
  4. TELL ME
  5. DEAR OHIO
  6. THRONE
  7. VERNON JACKSON
  8. SHAKEDOWN
  9. BLUES FOR CUBBY
  10. THERE'S A LIGHT

Line up

  • Benjamin Howard Smith: vocals, guitar
  • Kevin Eleven: guitars
  • Robert Russell: bass
  • Nick Heller: drums

Voto medio utenti

Una classica rock band dai forti sapori sudisti che opera a Brooklyn, New York City. Caso atipico, destinato immancabilmente a finire nella scuderia Small Stone, dopo un lontano esordio omonimo per Tee Pee nel 2001.
All'epoca i The Brought Low presentavano uno schieramento triangolare, mentre oggi sono diventati un quartetto con l'occasionale aggiunta di qualche elemento di supporto.
Cambiata etichetta, cambiata formazione, ciò che è rimasto immutato nei newyorkesi è il loro stile musicale. Puro retrò-rock equamente influenzato dal southern, dal blues e dai Rolling Stones dei tempi d'oro.
L'album è una vivace rassegna vintage che affonda le sue origini nella notte dei tempi, dov'è bandita qualsiasi concessione al modernismo.
Ad esempio brani come "Dear Ohio" e "Shakedown" sono da manuale del rockblues, con il polveroso accompagnamento dell'armonica e la perfetta atmosfera carica di sofferenza antica e di alcool invecchiato. Lo stesso si può dire di una ballata acustica come "There's a light", che ribadisce in ogni dettaglio le storiche radici country-popolari della musica americana.
Ed anche nelle canzoni più elettriche e rocciose, vedi "A better life", "This ain't no game" o "Blues for cubby", dove le chitarre si sfidano in duelli rusticani ed il ritmo ritrova l'energia trascinante del boogie sudista e dei primi anni di rock'n'roll, il metro di paragone più vicino nel tempo si trova nei Lynyrd Skynyrd o negli Stones della gioventù.
L'effetto bolla temporale viene ulteriormente accentuato dalla voce di B.H.Smith, nella quale spesso compare l'eco del miglior Jagger, rendendo così completa l'immagine di una formazione che sembra provenire dai giorni più belli del nostro passato.
"Right on time" è un disco che può piacere soltanto a chi è già abituato ai lavori sul filo della nostalgia, assolutamente da evitare se si cercano idee nuove o ventate di freschezza. Resta comunque un buon album di rock ultra-classico, anche se a mio avviso i The Brought Low talvolta eccedono con le citazioni ed avrebbero potuto osare qualcosa in più sul piano personale.

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