Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2006
Durata:74 min.
Etichetta:Lion
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. HELL ON EARTH
  2. NO-MAN'S LAND
  3. COMMUNICATION BREAKDOWN
  4. WORLD GONE MAD
  5. RUN TO ANOTHER DAY
  6. THE GATES OF ETERNITY
  7. DESTINY
  8. WELCOME TO DAMNATION
  9. LIVING IN EXILE
  10. OUT OF CONTROL
  11. LAND OF THE FREE
  12. DON'T PLAY WITH FIRE
  13. PRAISE THE LORD
  14. CITIZEN OF HELL
  15. DANGER
  16. METAL FOREVER
  17. THUNDER AND LIGHTNING
  18. THE BARGAIN

Line up

  • Russel Jenkins: vocals
  • David T. Chastain: guitars
  • Mike Skimmerhorn: bass
  • Les Sharp: drums

Voto medio utenti

"2-4-1" corrisponde a “two-four-one“ ma sottintende a "two-for-one" e, infatti, sotto questo titolo sono stati raccolti due album dei CJSS: "World Gone Mad" e "Praise the Loud", entrambi usciti nel 1986, una compilation che era già stata proposta nel 1999 dalla Leviathan Records, operazione oggi replicata dalla Lion Music.
I CJJS sono uno dei tanti progetti (tra gli altri i Chastain ed i Zanister…) messi in piede dal chitarrista David T. Chastain e ad essere onesti non comprendo pienamente il perché di tanta attenzione, che preferirei veder riposta verso la discografia dei Chastain, nettamente superiore.
"World Gone Mad" e "Praise the Loud" (leggermente più heavy del disco che lo precede) vedono i CJJS proporsi in un Hard & Heavy Metal senza troppe pretese e fantasia, dove anche l'estro del chitarrista è spesso tenuto a freno e non sempre riesce a districarsi, anche se poi quando ci riesce ("Run to Another Day", le fughe neoclassiche delle veloci "Living in Exile" e "Land of the Free" o quelle più affilate di "Out of Control" e "Praise the Lord") la sua classe appare evidente.
Non sono in ogni caso da sottovalutare le prove dei tre musicisti che lo accompagnano, specialmente quella della coppia Mike Skimmerhorn/Les Sharp, mentre il cantante Russel Jenkins, seppur bravo, non riesce ad emergere per personalità, sopratutto nei nove brani che andavano a comporre "World Gone Mad", lavoro che include le canzoni migliori del lotto, la rockeggiante ed anthemica "Danger" e la conclusiva "The Bergain", composizione articolata, dai tratteggi epici e grintosi.
Scorrendo la nutrita scaletta (18 canzoni) troviamo anche una discreta cover di "Communication Breakdown", che era inclusa sull'album d'esordio dei CJJS.
Due lavori già non trascendentali all'epoca e che invecchiando non sono di certo migliorati.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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