Finalmente il secondo capitolo di Poisonblack, band nata per sfogare l'ego di Ville Laihala, già leader dei defunti Sentenced. Orfano del singer J.P. Leppaluoto, il follow up del grandissimo debut 'Escapexstacy' (inserito se non ricordo male dal sottoscritto come una delle top 5 release dell'anno 2003/4), questo 'Lust Stainded Despair' è senz'altro un ottimo dischetto, decisamente Rock e ruvido, in cui tutta l'esperienza del leader Ville viene riversata su ogni singola traccia, ma non riesce a raggiungere i picchi di romanticismo e di amarezza del debut. Il mood del 2006, infatti, è abbastanza diverso da quello del 2003 (qui è molto più pesante l'aurea Sentenced) risultando più heavy e più cattivo, e meno sentimentale. 'Lust Stained Despar' racchiude comunque songs eccellenti, come l'opener 'Nothing Else Remains', una up tempo davvero convincente, o la bellissima 'Rush', un altra up tempo micidiale, rocciosa e compatta, ma dotata di un ritornello che ti si stampa subito in mente (l'avrò ascoltata almeno 10 volte di seguito... è senza dubbio la song migliore del dischetto, se non dei due album). Ottime anche la veloce 'Soul In Flames', la sentita 'Pain Becomes Me' (voce, chitarra acustica e piano, in cui il nero crinito singer Ville lascia trasparire trasporto e tanto sentimento) o la seguente 'Never Enough'. Un album molto valido e vario, dunque, ma non oltre... per raggiungere 'Escapexstacy' ci voleva un qualcosina in più.
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