Copertina 5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:43 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. DECIMATOR
  2. YOU SUCK
  3. ANTIPRODUCT
  4. MONUMENT
  5. WRONG SIDE
  6. HOPE
  7. FAR BEYOND METAL
  8. FUCKER
  9. ALMOST AGAIN
  10. PLYOPHONY
  11. THE NEW BLACK

Line up

  • Devin Townsend: vocals, guitars, computers
  • Jed Simon: guitars
  • Byron Stroud: bass
  • Gene Hoglan: drums and percussion
  • Willy Campagna: keyboards and samples

Voto medio utenti

Non avrei mai pensato di parlare poco bene dei SYL, una band che ha regalato cd passati alla storia, come l’inarrivabile 'City' o il monumentale 'SYL'... ma 'The New Black' NON è un album Strapping Young Lad, o almeno non doveva uscire sotto questo monicker. Devin a questo giro deve aver confuso un pochino troppo tutte le sue band ed i suoi progetti, o almeno così mi sembra di capire da quello che sta uscendo dalle casse dello stereo. Se questo platter fosse stato messo sul mercato come progetto Infinity, non avrei mosso una benché minima critica, anzi, ne avrei parlato più che euforicamente, ma visto che leggo Strapping Young Lad, devo abbassare il tiro, ed anche di molto. A parte 'Far Beyond Metal', finalmente proposta in studio version (ma molto migliore nella primissima versione di 'No Slepp 'Till Bedtime -Live In Australia') le altre tracce non sono che un condensato di scarti, lontanissimi dalla classica grandezza classica dei nostri. Niente da dire, come al solito, sull'ottima produzione (e su questo con Devin dietro al banco mixer non ci piove) - anche se il mixaggio di Mike Fraser (Aerosmith, Metallica) risulta tutt'altro che perfetto - e sulla gestione del chaos, ma a questo giro anche l’Inferno risulta troppo poco incisivo, troppo poco sclerotico, troppo poco SYL, insomma. La creatura creata dal mastermind canadese, attualmente sembra uscita dagli Inferi per una scampagnata all'aria aperta, lasciando, probabilmente l'interno governo del Regno agli Slayer, in procinto di pubblicare un nuovo album. Il tentativo di Devin di portare nuova vigoria al suono dei suoi SYL avvicinandosi forse con mai fino ad ora al Metal ed all'Hard Rock, per il sottoscritto è un clamoroso buco nell'acqua. Il limite di batteria deve essere chiaro: gli Strapping Yong Lad DEVONO essere gli Strapping Young Lad, mentre tutte le altre forme di vita figlie di Mr. Townsend possono fare quello che gli pare... speriamo che questo concetto rientri al più presto nella mente contorta e malata di uno dei più grandi musicisti di questi ultimi anni. 'The New Black' non rappresenta decisamente un lavoro all'altezza del nome della band.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli
un grido d'addio

un grande album, un ritorno ai primi tempi di heavy....meno riff distruttivi e un approccio più vicino al futuro devin townsend. Rimane una prova grandiosa, lo stile strapping si sente lo stesso.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 20 gen 2019 alle 12:36

album che soffre la velocità con cui è stato composto, townsend era stanco degli strapping, o forse stava semplicemente vincendo la personalità che ha contribuito a comporre capolavori come city, syl e alien. Rimane un buon ascolto,ma nonostante il mio "voto veloce " non combaci con la recensione, condivido in ritardissimo il 5, inoltre leggere tante parole speranzose su un progetto che è stato seppellito in un attimo, fa un po' scendere la lacrimuccia

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