Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2006
Durata:53 min.
Etichetta:My Graveyard Productions
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. JUNE 6, 1944 OVERLORD
  2. DAWN OF BLOOD
  3. ORDER OF HATE
  4. A NEW REBELLION
  5. SOULGRINDER
  6. THE CALL OF THE UNDEAD
  7. HUNDRED KNIVES
  8. FATHERLAND
  9. CASSANDRA
  10. HELLISH FIRE
  11. DREAM CATCHER
  12. STEEL BRIGADE

Line up

  • Luigi Bonansea: vocals
  • Stefano Pomero: guitars
  • Domenico Borra: guitars
  • Stefano Balocco: bass
  • Fabio Smeriglia: drums

Voto medio utenti

Dopo aver debuttato per la spagnola Locomotive Records ("The Last Command" del 2004), gli Anthenora ritornano in Italia nel dare alla luce il nuovo album "Soulgrinder", che esce per l'emergente My Graveyard Productions.
Noti anche per essere una delle più attive e quotate tribute band degli Iron Maiden, quando si dedicano al proprio repertorio gli Anthenora si muovono su coordinate più affini al Power/Thrash statunitense, muovendosi tra Metal Church, Iced Earth ed Annihilator (anche se questi ultimi in realtà sono canadesi).
Ma il passato e le proprie origini non si cancellano facilmente, e talvolta, come avviene su "Dawn Of Blood" o "Fatherland", i Maiden affiorano nei riff come all'altezza di qualche refrain, ma oggi i suoni sono generalmente più compressi, oppressivi, sia rispetto al disco d'esordio sia al più vecchio demo "The General's Awakening".
Si trova decisamente a suo agio in questo clima torrido il cantante Luigi Bonansea, ma anche la coppia di chitarristi composta da Stefano Pomero e dal nuovo entrato Domenico Borra riesce ad intrecciarsi e a adattarsi con facilità all'andamento dei pezzi, dai suoni pesanti di "A New Rebellion" (molto Annihilator) o "Fatherland" a quelli intricati di "The Call Of The Undead" e "Hellish Fire" (anche qui è evidente l'influenza di Jeff Waters) sino a quelli meno roventi di "Hundred Knives" o "Cassandra", brani che portano il gruppo piemontese ad un Heavy Metal a metà strada tra i Grave Digger ed i Metal Church. Nessuna novità invece per sezione ritmica: sempre composta da Stefano Balocco e da Fabio Smareglia e sempre in grado di reggere e dare la giusta spinta alle canzoni.

Non erano una meteora e lo stanno dimostrando. Gli Anthenora sono una vera brigata d'acciaio made in Italy, come loro stessi ribadiscono nella conclusiva e retrò "Steel Brigade" (appunto...), che emerge rocciosa e potente direttamente dalle nebbie degli eighties.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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