Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:45 min.
Etichetta:Code666
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. WARMONGER
  2. THE LIONS ARE HUNGRY
  3. REALITY CHECK
  4. EYE OF HORUS
  5. HELLHOUND ON MY TRAIL
  6. FEAR OF GOD
  7. THE COMING OF (R)AGE
  8. GRAPES OF WRATH
  9. PARASITE
  10. DAY OF THE DOG
  11. LOWLIFE
  12. THE BLACKEST OF DAWNS

Line up

  • Anders Lundemark: vocals, guitars
  • Kim Mathieson: guitars
  • Thomas Christiansen: bass
  • Johnny Nielsen: drums

Voto medio utenti

Seppur lontano dalle luci dei riflettori della scena death metal internazionale, il nome dei Konkhra continua a mantenersi in vita da ben 15 anni a questa parte, da quel 1988 che vide la nascita della band danese. Forse i più tenderanno ad associare il nome dei Konkhra a quello di James Murphy o Chris Kontos, i quali hanno per brevi periodi di tempo militato nelle file della band, contribuendo non poco ad innalzarne il livello (comunque non elevatissimo) di notorietà.
Ma a parte questo, i Konkhra sono una valida realtà autonoma nel panorama death metal, come confermato dai dignitosi dischi della propria carriera, tra i quali il (forse) più conosciuto Weed Of The Week del 1997.
Ancora oggi la band è comunque meritevole di attirare l'attenzione dei più fedeli fan dei Konkhra e, più in generale, degli amanti di un sound deciso e d'impatto, grazie a questo ultimo Reality Check, uscito per l'italiana Code 666. I quattro danesi sfornano un disco davvero interessante e gradevole, per quanto ben saldo all'interno dei propri confini, quelli death, i quali a tratti si allargano piacevolmente verso territori più thrash e accelerazioni che movimentano e rendono ancora più assimilabile questo Reality Check. La produzione rende giustizia dell'operato della band, rendendo frontale e devastante l'assalto sonoro dei Konkhra, caratterizzati dal cantato abrasivo e gutturale (ma non troppo) di Lundemark e dalla buona prestazione di Mathieson all'altra chitarra.
Le 12 tracce scorrono senza intoppi lasciando una buona impressione alle proprie spalle e testimoniando il valore di una band che dimostra anche una certa maturità compositivo in grado di mantenersi costantemente al passo coi tempi.
Certo i Konkhra non rivoluzioneranno nulla nel panorama death metal, né tanto meno arriveranno mai ad ergersi quali punto di riferimento di tale movimento, ma credo che band di questo tipo siano comunque lo stesso rappresentative al pari di nomi, più o meno giustamente, blasonati della stessa scena, con la caratteristica, da non dimenticare, di aver sempre dimostrato fedeltà e coerenza per prima cosa verso sé stessi.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

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