Copertina 6

Info

Anno di uscita:2006
Durata:36 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BURNED OUT
  2. ANTHEM FOR THE UNEMPLOYABLE
  3. DEAD RECKONING
  4. TIME IS NOT ON OUR SIDE
  5. FEAR WILL KEEP THEM IN LINE
  6. WATER INTO WINE COOLER
  7. THE ULTIMATE NULLIFIER
  8. MARKED FOR DEATH
  9. SOME SKYNYRD
  10. NUKED FROM ORBIT
  11. LIFE IN RUIN

Line up

  • Alan French: vocals
  • Brandon Wakeham: drums
  • Gary Mann: bass
  • Thad Jackson: guitars
  • Brian Ward: guitars

Voto medio utenti

Dopo il lavoro d'esordio "The Ground Is Rushing Up to Meet Us" ed il conseguente tour insieme a bands quali Hatebreed, Zao, Unearth ed As I Lay Dying, ecco che gli If Hope Dies danno alla luce "Life in Ruin", per la Metal Blade Records, mixato e masterizzato da Jason Suecof (Trivium, God Forbid) presso gli Audiohammer Studios di Orlando, Florida. La proposta del quintetto newyorkese è riconducibile alle moderne sonorità post-thrashcore (metalcore è ormai la definizione comune), tanto in voga negli ultimi tempi, fuse a quelle tipiche del filone melodic death-metal di matrice scandinava. Il risultato è certamente esplosivo, grazie anche ad una produzione impeccabile e potentissima, curata nei minimi dettagli, ma certamente lontano dai fasti del passato, in cui l'elemento hardcore era, se non preponderante, fondamentale (vedasi dischi simbolo quali "Cause for Alarm" degli Agnostic Front, "Life of Dream" dei Crumbsuckers. "Anarkofobia" dei Ratos de Porao, per non menzionare gruppi del calibro di C.O.C., D.R.I., Suicidal Tendencis et similia) e soprattutto l'aggressione sonora pareva molto più "spontanea", meno costruita a tavolino, quasi per una "logica di mercato". Detto questo, va però fatto presente che per gli amanti del genere il disco in questione rappresenta comunque un prodotto appetibile. A tal riguardo l'opener track, "Burned Out", è esemplificativa della qualità e del "peso specifico" dei brani di cui consta "Life in Ruin": riffs devastanti, ritmiche serrate, vocals aggressive ma al contempo fortementi debitrici di quel senso melodico caratteristico della scuola death svedese. L'ascolto del disco procede spedito e piacevole, senza cali di tensione, per tutti i suoi 37 minuti scarsi di durata; i brani, piuttosto omogenei tra loro, si mantengono su uno standard qualitativo medio-alto, pur non brillando certo per originalità, né spiccando per soluzioni particolarmente intriganti. Un album da giudicare, quindi, positivamente, ma che comunque nulla aggiunge alla scena musicale estrema odierna.
Recensione a cura di Michele 'Madball' Auriemma

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.