Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2006
Durata:37 min.
Etichetta:Woodcut
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. TATAN
  2. TANGO ABSINTO
  3. CHALK FACE
  4. THOUSAND SHADOWS
  5. GHOST OF SATURN
  6. THE IMPERFECT VISION
  7. HENDEKAGRAMMATON
  8. TRIDENTS CLASH
  9. BLACK CHURCH

Line up

  • Wrath: vocals
  • Victor: guitars
  • Mathias: guitars
  • Dr von Pfosforus: bass
  • Bolton: drums

Voto medio utenti

Finalmente mi trovavo tra le mani un album che era riuscito veramente a farmi scorrere un brivido nella schiena... l'idea della Nera Chiesa, ispirata da un'entità sovrannaturale che aveva fatto visita alla band finlandese durante la stesura delle canzoni... il libro dei salmi dedicato all'altro dio, infarcito di frasi recitate in chissà quale occulto linguaggio. Tutto mi faceva pensare a un'opera priva di ogni squarcio di luce, dedita alla propaganda dell'hendekagrammaton come avversario del tetragrammaton di ebraica eredità. Invece gli Enochian Crescent riescono solo in parte a materializzare con la musica queste loro visioni, realizzando un lavoro che attinge sì dal black metal classico le sue basi, ma che mette allo stesso tempo troppo materiale di diversa estrazione in gioco, andando a diluire la carica esplosiva che almeno nei primi minuti di ascolto mi aveva così ben impressionato. Purtroppo (o per fortuna, per chi non ama queste sonorità) c'è troppa melodia in "Black Church", cosa che di per sé non stonerebbe se non fosse alternata a riffoni heavy che così tanto contrastano con la matrice black a cui i nostri vorrebbero appartenere. Pensare a tratti di ascoltare gli Helloween di "Better Than Raw", e trovarsi a lottare contro qualche assolino di troppo, non sono propriamente sensazioni positive in un contesto del genere. Anche l'approccio vocale se da un lato conferisce parecchia varietà alla proposta del gruppo finnico, dall'altro mette in luce una serie di coretti assolutamente fuori luogo e che non fanno che aumentare il rammarico viste le ingenuità che alla fine hanno minato il risultato. Peccato perché per il resto l'album scorre in maniera piacevole per tutti i suoi (pochi) trentotto minuti... Certo, non ci sono momenti per i quali strapparsi i capelli, ma perlomeno non si scende mai sotto la sufficienza. Forse gli Enochian Crescent sono un gruppo che non sono riuscito bene a comprendere, forse avrebbero bisogno di affidarsi più alle loro capacità di songwriting piuttosto che a non meglio precisate entità esterne.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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