Copertina 7

Info

Anno di uscita:2006
Durata:22 min.
Etichetta:Nelly

Tracklist

  1. FANCY STORY
  2. NO TIME TO DIE
  3. THERE SHALL BE A DREAM
  4. THE SEA INTO THE SKY
  5. RUNAWAY
  6. TEARS AND STARDUST

Line up

  • Martin Hell: vocals, guitar, keyboards
  • Diego Delle Monache: bass
  • Oreste Marinelli: guitar, piano
  • Chais: guitar, bass
  • Simone Bravi: drums

Voto medio utenti

E' assai improbo trovare in Italia una formazione composta da giovanissimi elementi che si applichi con passione ad uno stile alquanto demodè, quale può risultare ad esempio dall'intreccio di limpide linee dark-pop, nervature notturne e pennellate di vetusta psichedelia Floydiana. Eppure gli Hell'n'Heaven, gruppo dall'età media non certo elevata, propongono una ricetta esattamente di questo tipo e malgrado si tratti di una materia poco scontata e tutt'altro che facile, riescono ad ottenere risultati piuttosto lusinghieri. Musica placida e soffusa, impatto morbido ed intimista, sviluppo delicato e rarefatto, atmosfere cariche di ombre decadenti, il gruppo rinuncia a qualsiasi soluzione epidermica per puntare unicamente su scenari eterei e talvolta quasi impalpabili, con buona predisposizione a trasmettere una greve sensazione di pathos malinconico. Il rischio di risultare troppo melensi e soporiferi è certamente alto, ma gli Hell'n'Heaven per il momento hanno evitato le trappole maggiori mostrando discreto buon gusto nella rifinitura delle canzoni e un tocco piacevolmente adulto e raffinato nell'esecuzione, valide basi per i progressi futuri. Tra i brani spicca sicuramente la lunga "There shall be a dream", ballata narco-psichedelica di struggente mestizia, strutturata con grande semplicità ma altrettanta efficacia e con un breve inciso chitarristico che mi ha ricordato la celeberrima "Planet caravan" di Sabbathiana memoria. Bella anche la conclusiva "Tears and stardust", dai toni più elettrici anche se sempre molto rallentati ed attraversata da un gelido soffio spaziale, una corrente "cosmic-psych" che emerge con la medesima intensità nella triste ed ammaliante "Fancy story", episodi dal sapore antico che potranno intrigare tanto i nostalgici dell'era-Barrett quanto i sostenitori di nomi attuali come i Dead Meadow, non cosa da poco per questi esordienti. Apprezzo la coerenza del gruppo nel portare avanti la propria idea musicale in antitesi con la muscolarità fracassona dei nostri tempi, ma forse non sarebbe tempo sprecato predisporre qualche tema più solido e dinamico come alternativa alle lunghe fasi languide e cristalline, specie in prospettiva di un lavoro di lunga durata. A parte questo gli Hell'n'Heaven si presentano in modo personale ed interessante, al di fuori dei soliti stereotipi e con sufficiente potenziale per agire in una dimensione ancora tutta da esplorare. Un gruppo da seguire con attenzione.

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