Copertina 7

Info

Anno di uscita:2006
Durata:28 min.
Etichetta:Relapse
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. SHADOWS THAT MOVE
  2. WELCOMING WAR
  3. THANK YOU FOR THIS
  4. WE BUILT THIS COME DEATH
  5. HAIL TO FIRE
  6. BATTLE AT SEA
  7. DEEP SEA CREATURE
  8. SLICKLEG
  9. CALL OF THE MASTODON

Line up

  • Troy Sanders: bass, vocals
  • Brent Hinds: guitar, vocals
  • Bill Kelliher: guitars
  • Brann Dailor: drums

Voto medio utenti

In tempi non sospetti ero tra quelli che avevano previsto l'affermazione ed il successo dei Mastodon, una delle migliori formazioni heavy partorite dalla scena in tempi recenti. Dotati di una splendida creatività trasversale, sono risultati appetibili molto più di altri ad un vasto campionario di appassionati, cosa che ha ovviamente fatto levitare le vendite degli ultimi albums e li ha portati all'attenzione dei discografici di primo piano.
Il passaggio del quartetto di Atlanta sotto la potente ala della Warner è l'evidente conferma della loro ascesa ai vertici del settore.
Però occorre sottolineare i meriti della Relapse, sia perchè l'etichetta ha creduto in loro sin dal primo momento, intuendo il grande potenziale della band, e sia per averne sostenuto la prima fase della carriera. Ed è proprio la label americana a pubblicare questo omaggio/saluto ai suoi pupilli destinati ad un futuro importante, oppure visto con l'ottica dei maligni a spremere fino all'ultimo secondo uno dei suoi investimenti più riusciti.
Comunque sia, "Call of the Mastodon" non è altro che la ristampa dell'ep d'esordio "Lifesblood", originariamente uscito nel 2001, con l'aggiunta di quattro tracce inedite. Come al solito tutto è stato rimasterizzato e remixato, nonchè infilato in una nuova e bella confezione preparata appositamente per l'occasione.
Qui troviamo l'origine di quello stile-Mastodon pienamente sviluppato nei successivi "Remission" e soprattutto "Leviathan", album che ha già avuto notevole influenza su diverse giovani bands. Non c'è ancora la perfetta macchina da guerra ammirata di lì a poco, ma lo stile è già impostato e pienamente riconoscibile. Si può notare la presenza ancora piuttosto marcata di una corrente hardcore che caratterizzava gli inizi del gruppo, poi sempre più sfumata nel corso della naturale evoluzione.
Non è comunque il caso di dilungarsi oltre, visto che si tratta di una ristampa pensata per i fans di fresca acquisizione che magari non hanno potuto procurarsi questo primo breve lavoro, ed anche per i completisti allettati dalla presenza di qualche inedito.
Promesse

già dalle uscite pre Remission sapevano il fatto loro, eccome. Le nuove uscite hanno veramente poco a che vedere (anche per qualità, in costante aumento album dopo album) alle prime registrazioni, ma si tratta in ogni caso di materiale valido.

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