Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:56 min.
Etichetta:Atenzia
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. THIS FREQUENCY WE SHARE
  2. LETTING GO
  3. HEADPHONES
  4. NO ANSWER
  5. GET ON WITH IT
  6. DIGGING IN THE DIRT
  7. IT'S OVER NOW
  8. LOOKING INTO YOU
  9. WORTH THE WAIT
  10. THE UNKNOWN
  11. SURRENDER
  12. BACK WHERE I BELONG
  13. INTO THE OBVIOUS (BONUS)
  14. IN THIS

Line up

  • Toby Hulse: lead vocals, guitars
  • Ben hulse: drums
  • Mark Lazesky: lead vocals, bass
  • Brendan Stoneman: guitars

Voto medio utenti

La Atenzia lancia sul mercato europeo una band canadese la cui fama in patria è seconda solo ad Avril Lavigne e Nickelback tra i kids della cosiddetta "MTV rock generation". Il debutto nel 2001 li porta già al vertice delle charts nelle radio locali con il singolo "Complicated", segue un Ep nel 2004, sigle per trasmissioni di sport estremi, la presenza costante a tutti i maggiori rock festivals canadesi ed un tour con i Nickelback, e ora il grande salto reso possibile anche grazie ad un miglior lavoro in fase di produzione (Dave Collins, famoso per Soundgarden e Queen of the Stone Age). Il modern rock potente, energico e soprattutto melodico dei Retrograde non mancherà di far breccia tra il target giovanile più incline alle sonorità metalliche contemporanee imposte da certi canali Tv musicali che in Canada hanno premiato la band con le alte posizioni di "Letting go", solo la prima di tante potenziali hits di un cd che include anche due ballads ("It's over now" e "Back where i belong"), ma la scelta più azzardata e rischiosa diventa una partita vinta con la cover di "Digging in the dirt" di Peter Gabriel rifatta in chiave nu-metal, dove il grande e corposo lavoro alle chitarre sostituisce quello oscuro e profondo del basso di Tony Levin, mentre il refrain melodico è arricchito dall'uso del controcanto.
Già nel 2003 la Atenzia con i 40 Feet Ringo provò ad orientare i gusti del pubblico nu-metal su gruppi che non fossero Linkin Park, Blink 182, Nickelback, l'impresa fallì e mi auguro che vada meglio stavolta con i Retrograde perchè a mio avviso non hanno nulla da invidiare a queste bands.
Recensione a cura di Carlo Viano

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