Copertina 8

Info

Anno di uscita:2019
Durata:49 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. WALK AMONG THE DEAD THINGS
  2. JUDAS CRADLE
  3. THE ANCIENT DECEIT
  4. THE PAST WILL WITHER AND DIE
  5. A TREATY WITH REALITY
  6. VOYEURS OF NATURE’S TRAGEDIES
  7. BIRTH WOMB
  8. PREMONITION
  9. BEYOND THE STREAM OF CONSCIOUSNESS
  10. JOHNNY BLADE (BLACK SABBATH COVER)

Line up

  • Shane Embury: vocals, guitar
  • Russ Russel: vocals, guitar, synths
  • Dirk Verbeuren: drums

Voto medio utenti

Oltre al miliardo e mezzo di progetti che il buon vecchio Shane Embury, Tra Napalm Death, Brujeria, Absolute Power e chi più ne ha più ne metta, ha deciso di fondare anche questi Tronos con Dirk Verbeuren (che tra Megadeth, Soilwork, Phaze I e un’altra decina di gruppi, non scherza) e Russ Russel (“stranamente” esente da grosse collaborazioni, tranne come chitarrista degli Absolute Power), componendo un disco tra il death metal, il doom, il Post Metal, con qualche schizzo di Gothic, un pizzico di qualcosa con “core” e una spruzzatina di prog.

Ambiziosa come presentazione. Molto spesso questi “supergruppi” non funzionano per nulla, lo sappiamo, ma vista l’inenarrabile versatilità di Verbeuren, la fantasia di Embuy (che in questo album si presenta come chitarrista cantante, lontano dal suo amato basso) è venuto fuori un disco quanto meno interessante.
Sarò sincero, primo ascolto: “Ch’è sta robba?”, secondo ascolto “Che disco clamoroso”, terzo ascolto “Ok, non ho capito ancora un cazzo di questo disco”, e così via…

Celestial Mechanics è un lavoro molto vario, volendo arduo e di difficile interpretazione. Leggendo altre recensioni in lungo e in largo sul web ho trovato di tutto, chi gli da 5 chi 9, e personalmente anch’io mi trovo in difficoltà a dover sviscerare di un disco così aperto ad interpretazioni e molto soggettive.

La opener, “Walking Among The Dead Things” (la più lunga del Full-lenght) è un pezzo di stampo doom, ma quando credi di esserti abituato ti lancia una sberla e cambia radicalmente.
Un altro pezzo molto particolare è “The Past Will Wither And Die”, lento, con un suono pulito nella prima parte e con un’aura quasi tribale. Questo suono pulito socia in un turbinio di suoni distorti,quasi cacofonici, cori e altri elementi che sulla carta ti fanno dire “Ma non c’entrano nulla, dev’essere una schifezza!” invece sono combinati in maniera egregia.

Un aspetto negativo di questo album è il mero tentativo di dare dinamica a tutto alzando e abbassando il volume all’interno delle tracce, ok, la cosa non è particolarmente accentuata o estremizzata, ma si sente e a volte da anche noia.

La mia recensione si conclude qui, vi lascio a questa eroica impresa, vincete questo bellissimo Celestial Mechanics, ma vi avverto, le prime volte ne resterete sconfitti…
Recensione a cura di Carlo Masoni

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 17 apr 2019 alle 09:52

Carlo io voglio ascoltarlo, sono molto curioso, perché ho letto anche io giudizi discordanti, ma quando si ha a che fare con uno come Shane Embury, é impossibile non apprezzarne l'apertura mentale, voglio averlo!

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