Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:25 min.
Etichetta:Metal Supremacy

Tracklist

  1. SKULLCRUSHER
  2. THE DOG OF ULSTER
  3. EXCALIBUR AND THE KING
  4. HYBORIAN DREAMS
  5. QUEEN OF THE BLACK COAST

Line up

  • Matteo Isopi: vocals
  • Stefano Sanguigni: guitars
  • Gianluca Silvi: guitars
  • Arnaldo Rosati: bass
  • Giuseppe Bracchi: drums

Voto medio utenti

Solo un MCD (uscito anche in una limitatissima versione in vinile) eppure gli Jotenheim esordiscono con l'impeto e la determinazione di chi ha una gran voglia di spaccarvi le ossa... oppure il cranio, proprio come farebbe il dio Thor, protagonista dell'opener "Skullcrusher" e raffigurato anche sulla copertina del disco.
Già da questo primo brano è facile capire come i nostri (arrivano da Ascoli Piceno) Jotenheim abbiano fatto proprio il "verbo" dell'Epic Metal più sanguigno e barbarico. Il gruppo si è formato nel 2003 attorno ad un nucleo composto da Matteo Isopi (voce), Arnaldo Rosati (basso) e Stefano Sanguigni (chitarra), ai quali si sono aggiunti nel tempo Gianluca Silvi (chitarra, anche nei Battle Ram) e Peppe Bracchi (batteria, strumento che qui hanno tuttavia suonato Igor Piccioni e Federico Bruni).
Delle cinque canzoni presenti sul disco, solo tre sono composizioni originali del gruppo, si tratta proprio delle prime tre, la già citata "Skullcrusher" (una vera marcia di guerra!), di "The Dog Of Ulster" e di "Excalibur And The King". Con l'epica ed enfatica "The Dog Of Ulster" gli Jotenheim riescono a far proprio l'animo di gruppi come gli Omen o i Manilla Road, mentre nel secondo brano, ovviamente ispirato dalla saga di Re Artù, cercano soluzioni più complesse e diversificate, dall'arpeggio iniziale alle sfuriate improvvise che seguono e si rincorrono lungo il pezzo, giocando sui diversi cambi di tempo (bello l'assolo di chitarra e l'evocativo refrain).
Ovviamente la resa sonora è sporca e "spessa" (eppure mai caotica), una scelta obbligata per le atmosfere che gli Jotenheim hanno voluto ricreare, e che, ad esempio, si rispecchia anche nella prestazione di Matteo Isopi, un vero guerriero piazzatosi davanti al microfono.
Il finale del mini è formato da "Hyborian Dreams", una breve rilettura della colonna sonora scritta da Basil Poledouris per il film "Conan il Barbaro" (lo hanno fatto, e nemmeno tanto tempo fa, anche i Domine con "Aquilonia Suite Part I"), ad opera di Gianluca Silvi, qui alla chitarra classica. Ed è ancora il personaggio inventato da Robert E. Howard ad essere l'ispirazione del brano seguente: "The Queen of The Black Coast" incentrato sulla figura di Belit, la regina della Costa Nera, ed in origine presente su "Metal" (1982), secondo album dei Manilla Road. Una cover che gli Jotenheim affrontano con cognizione e dedizione alla causa.
Dopo i Doomsword ed i Wotan ecco un altro importante dardo all'arco del (epic) metal nazionale.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.