Euclidean - Quod Erat Faciendum (reissue)

Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:74 min.
Etichetta:Division Records

Tracklist

  1. INCREATUS
  2. NUMBERS HOLD SOVEREIGNTY
  3. SUPERSTITIO
  4. AS HE REACHED THE DIVINE YEARNING
  5. OBSTINATIO
  6. AND GOD BRED CHAOS
  7. RELIGIO
  8. NUMBERS HELD SOVEREIGNTY

Line up

  • Naser Ardelean: guitars, vocals
  • Joachim Braekman: guitars, vocals, synths
  • Laurent Bourquin: bass
  • Mikhaïl Rachmaninov: drums

Voto medio utenti

"Quod Erat Faciendum" (Come richiesto, dal latino) è il debut album degli svizzeri di Neuchâtel Euclidean, pubblicato in modo indipendente nel 2017 (e passato sotto silenzio) e grazie alla Division Records rilanciato quest'anno sul mercato.
D'altronde quando una band naviga nel mare oscuro e rarefatto del blackened doom metal i primati di vendita - e di guadagno- non sono certo il motore principe che muove la sua vena artistica.
Il primo lavoro sulla lunga distanza di Mikhaïl Rachmaninov, Naser Ardelean e compagni infatti è:
1) lungo (74 minuti!)
2) lungo e complesso
3) lungo, complesso e cerebrale
ma, prendendo in prestito una nota battuta, ha anche dei difetti.

Soltanto prendendosi il tempo e lo spazio necessari si poteva realizzare un'opera che mette in musica 4 concezioni dell'universo: la creazione cristiana, il pantheon pagano ed i principi pitagorici di nascita e rovina.
Roba leggerina, ne convenite?
Ma non solo le liriche ed il songwriting sono impegnativi, gli Euclidean sciorinano una quantità imponente di idee musicali durante le otto tracce (alcune totalmente strumentali) del disco: lunghe variazioni dissonanti su poche note ripetute in modo ossessivo, ringhi gutturali che paiono provenire dal mondo infero, delicati movimenti armonici quasi di estasi mistica (la bellissima e rarefatta "Religio") alternati a passaggi di terronre sonoro ("And God Bred Chaos").

Palma di brano migliore del lotto va senza alcun dubbio alla monolitica "As He Reached The Divine Yearning" che nei suoi quasi quattordici minuti di durata riesce a mantenere costante la tensione emotiva, pur nei numerosi cambi di ritmo.
E' proprio la capacità di catalizzare e mantenere l'attenzione durante l'ascolto la più grave pecca del disco, in primo luogo a causa della durata a volte davvero eccessiva dei brani che, seppur formalmente impeccabili, non riescono ad impedire che la mente prenda altri sentieri durante l'ascolto.
Se i quattro membri della band riusciranno a contenere la propria prolissità compositiva non ho dubbi che i risultati del prossimo disco saranno addirittura superiori.
Ma credo, a dirla tutta, che piacere ad un numero maggiore di persone sia l'ultimo pensiero nelle menti degli Euclidean.

Euclidean - "Quod Erat Faciendum" (full album)


Recensione a cura di Alessandro Zaina

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